Debutto solista per Cammie Beverly, la “vocalist” degli Oceans Of Slumber, band di “progressive metal” originaria di Houston, in Texas. L’album si intitola “House Of Grief” e contiene sette composizioni originali, tutte molto intense e di grande impatto, ma piuttosto distanti da una ambientazione tipicamente metallica.
Brani come “House Of Grief”, “For The Sake Of Being”, “Running”, “Paraffin”, “Another Room”, “Kiss Of The Moon” e la bellissima “Rivers” risultano infatti profondamente ispirati, ben arrangiati e altrettanto bene cantati, ma si vanno ad innestare lungo un sentiero che mescola “gothic dark” e musica elettronica. Cammie e suo marito Dobber (anche lui negli Oceans Of Slumber) hanno registrato un disco molto bello, carico di atmosfera, talvolta malinconico e triste, ma fatto di una musicalità mai banale, che va ben oltre quello che hanno fatto in passato. Sorprendono, in positivo, sia il tappeto di elettronica che soggiace a diverse canzoni che il ricorso ad una batteria dal suono dinamico e coinvolgente. Un album che dura solo ventotto minuti: un po' poco, è vero, ma che riesce ad emozionare quanti si pongono all’ascolto, grazie non soltanto alle straordinarie doti vocali di Cammie, ma anche all’uso della strumentazione che lei e Dobber avevano a disposizione.
Inoltre il disco si lascia apprezzare per le liriche dei brani, che sono spesso accompagnate da un pianoforte assolutamente struggente. Un lavoro che costituisce una vera sorpresa e che ci permettiamo di consigliare non solo a quanti già seguivano gli Oceans Of Slumber, ma anche a tutti gli appassionati di musica di qualità, perché non ne resteranno delusi.
Da acquistare.
Articolo del
11/04/2025 -
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