L’auditorium del Santeria di Milano strapieno il 16 settembre per il concerto dei The Dandy Warhols che quest’anno spengono le 25 candeline di attività musicale, con ben dieci album registrati alle spalle. I quattro di Portland sono davvero una band storica dell’alternative rock che si è radicata nella coscienza musicale di quella generazione a cavallo tra gli anni ’90 e i 2000.
Rimasta folgorata da singoli come Boys Better, Get off, Bohemian Like you, Godless e We Used to Be Friends. Quella generazione è cresciuta e negli anni ha assistito all’evoluzione musicale dei The Dandy Warhols con l’ultimo disco intitolato Why you so crazy (2019) pubblicato dall’etichetta discografica indipendente canadese Dine Alone Records. A riscaldare il pubblico in trepidante attesa dei Dandy, il gruppo d’apertura New Candys, una band alternative rock formatasi a Venezia nel 2008. I quattro musicisti veneziani offrono un’eccellente performance, rendendo incandescente il Santeria con ritmi di chitarra incessanti e percussioni aggressive e trascinanti. Scocca l’ora x, e i Dandy Warhols salgono sul palco e si posizionano in una scenografia minimalista (il nome della band proiettato sul muro).
La tatuatissima Zia McCabe s’impossessa subito del suo sintetizzatore Korg e la folla la acclama. Con il resto del gruppo arriva poi Courtney Taylor-Taylor, capelli lunghi e camicia bianca con un nastro nero al collo, imbraccia la sua chitarra e senza perdere tempo dà il via alle danze con Forever, trasportando gli spettatori in scenari oscuri e angoscianti conditi da uno stile shoegaze. Già da subito si nota il contributo determinante di Zia con la sua tastiera che sovrasta la voce di Coutney Taylor-Taylor appena udibile, proprio da dream-pop. Dell’ultimo disco ne fanno solo due, vogliono diversificare attingendo da tutto il repertorio. I Dandy infatti hanno costruito la scaletta rimpinzandola dei successi e delle tracce più importanti della loro carriera artistica.
Suonano allora brani provenienti dagli album Dandys Rule Ok (Ride), The Dandy Warhols Come Down (Not If You Were the Last Junkie on Earth, Good Morning, Every Day Should Be a Holiday, Pete International Airport e Boys Better), Thirteen Tales from Urban Bohemia (Get Off, Mohammed, Godless, Bohemian Like You), Welcome to The Monkey House (You Were the Last High, We Used to Be Friends), The Black Album (Crack Cocaine Rager), Odditorium or Warlords of Mars (Holding Me Up), Distortland (STYGGO) e Why You So Crazy (Forever, Highlife).
L’esecuzione dei Dandy è onesta e soddisfacente, a tratti superba. Il meglio lo si ascolta negli intermezzi strumentali dove la band di Portland trascina il pubblico nella pischedelia più raffinata con riff ripetitivi, muri di suono, distorsioni, riverberi e voci appena percepibili. Calanti invece nelle song più cantate che necessiterebbero di più slancio e uso di corde vocali. Nella parte finale dedicata alle super hit, come Boys Better, Bohemian Like You e Godless, che scatenano letteralmente le ugole dei fan con i conosciutissimi riff micidiali e cassa in 4/4, Courtney Taylor-Taylor sembra affaticato e provato dalla performance. Infatti We Used to Be Friends non viene fuori benissimo ma questo non pregiudica le vibes di coloro che la intonano sbracciandosi. Da segnalare nessun pogo, frutto anche di uno spettacolo equilibrato, molto lontano dagli atteggiamenti sfrenati d’inizio carriera del gruppo. Il tempo infondo passa per tutti.
Il frontman dei Dandy inoltre dialoga col pubblico che gli fa domande. «Sto bene, grazie. È sempre bello venire a Milano. Ho tanti amici qui», ha risposto Taylor-Taylor. Simpatico poi il siparietto della tastierista Zia con un suo fan: «Mi vai a prendere un prosecco ghiacciato al bar?». Il concerto infine termina dopo quasi due ore e mezza di ottima musica. Insomma i The Dandy Warhols, una delle band storiche dell’alternative rock, hanno festeggiato come si deve il loro quarto di secolo, in compagnia dei milanesi che fin dalle origini li hanno supportati e sempre li supporteranno, nonostante le critiche.
SET LIST
1. Forever 2. Holding Me Up 3. STYGGO 4. Crack Cocaine Rager 5. Get Off 6. Highlife 7. Not If You Were the Last Junkie on Earth 8. Good Morning 9. Ride 10. You Were the Last High 11. Mohammed 12. Godless 13. Bohemian Like You 14. We Used to Be Friends 15. Every Day Should Be a Holiday 16. Pete International Airport / Boys Better / Zia Outroset
Articolo del
17/09/2019 -
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