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Cake
Live @ Estragon, Bologna 22 ottobre 2019
di
Fabrizio Biffi
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Avete ancora delle certezze? Conservate ancora un vago ricordo della dipendenza creata dalle ultime band di culto nate negli anni novanta? Riuscite a provare sentimenti di riconoscenza o di malcelata malinconia? Ecco, se il vostro approccio ad un ritorno in tour di un grande gruppo di culto come Cake è assimilabile a quelli di cui sopra, la band di John McCrea non fa per voi. Ed è un approccio di cui essere grati al curioso gruppo di Sacramento dopo aver assorbito il loro concerto in un tiepido martedì sera bolognese che non ha nulla di intimidatorio. Se uno dei gruppi sopravvissuti alla mitologia degli anni novanta ti fa uscire dal suo concerto senza quella goffa sensazione di malinconica decadenza, c’è da conferirgli una virtuale onorificenza per chi riesce ancora a vivere il rock’n’roll in maniera evolutiva.
I Cake sono ripartiti per il loro giro del mondo con poco nuovo materiale, un solo singolo, “Showroom of Compassion” che è il primo di una serie che dovrebbero portare, secondo il progetto della band, a pubblicare via via una serie di singoli fisici e digitali per arrivare a quello che sarà il loro settimo album.
Non c’è quindi nessuna marchetta sparsa nella scaletta di questo prezioso concerto di Bologna. L’idea dei Cake rimane la stessa. Raccontarsi al pubblico con una spregiudicata dose di apparente normalità. Una trama musicale cosi semplice ed immediata da creare una inevitabile sintonia tra McCrea, i suoi musicisti e tutto il pubblico.
I Cake vogliono rassicurare il loro pubblico, ma alla fine (anche a causa della loro palpabile autenticità) è proprio la voglia di chi sta nel parterre a generare un concerto in perenne crescendo.
La stessa epica cover di “I Will Survive”, che ha permesso al gruppo californiano di bucare lo schermo a metà degli anni novanta attraverso le rotazioni su MTV, passa in secondo piano rispetto all’intensita di una lunga e condivisa versione di “Jolene”, o di una commovente versione di “Daria”. C’è tutto il repertorio inalienabile di uno dei gruppi di maggior culto degli anni novanta, ma tra le noti ondeggianti della splendida tromba di Vincent Robert DiFiore, si rivive il sogno di quel grande ed anarchico progetto che ancora oggi vive nella musica dei Cake
Setlist Frank Sinatra Sheep Go to Heaven Long Time Perhaps, Perhaps, Perhaps (Osvaldo Farrés cover) Sinking Ship Stickshifts and Safetybelts Meanwhile, Rick James... Sick of You Tree Giveaway Intermission Love You Madly Walk on By Pentagram Jolene I Will Survive (Gloria Gaynor cover) Never There Encore Daria Short Skirt/Long Jacket The Distance
Articolo del
24/10/2019 -
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