Non tornava a Roma da quasi dieci anni, da quando prese parte a “Way To Blue”, il concerto tributo in ricordo di Nick Drake all’Auditorium Parco della Musica. Stiamo parlando di Robyn Hitchcock, uno dei musicisti più importanti dell’era psichedelica del pop inglese. Furono infatti lui e Julian Cope a raccogliere alla fine degli anni Settanta l’eredità di Syd Barret, autore di musica lisergica ed indimenticato leader dei primi Pink Floyd.
Adesso a 66 anni compiuti , dopo aver dato vita a gruppi come i Soft Boys e gli Egyptians - e dopo aver pubblicato una serie di bellissimi album solo - Robyn Hitchcock ha lasciato il Sussex, l’Inghilterra e si è trasferito a Nashville, negli U.S.A. , dove ha appena finito di registrare il suo ultimo omonimo album. E’ una occasione più unica che rara quindi averlo qui, grazie a quelli di Unplugged in Monti che hanno organizzato il suo set acustico nella Chiesa Valdese di Via IV Novembre, qui a Roma. La serata viene aperta da un breve esibizione di Emma Tricca, la folk-singer romana che da anni ormai vive a Londra e che ci ha presentato brani tratti da “St. Peter”, l’ultima sua uscita discografica.
C’era grande attesa per il momento in cui Robyn Hitchcock sarebbe comparso al centro dell’altare, ma lui si dirige subito sul lato della chiesa dove è posizionato il pianoforte e riconosciamo subito le note di “Astronomy Domine”, il grande successo dei Pink Floyd, scritto appunto da Syd Barrett, il suo idolo , il padre fondatore. Dopo qualche minuto Robyn abbandona il piano, impugna la sua chitarra e prosegue alternando vecchi classici a nuove canzoni, come la fantastica “Sayonara Judge”.
Ben presto arrivano perle indimenticabili come “Full Moon In Your Soul”, “Madonna Of the Wasps”, l’eccellente “Beautiful Girl” , “Autumn Sunglasses” e “Sunday Never Comes” . Robyn Hitchcock è uno di quei pochi musicisti che è andato avanti con gli anni, ma non è mai invecchiato: è rimasto fedele a se stesso, non tanto nel suo stile musicale quanto per l’ironia con cui affronta ogni sua esibizione, senza mai prendersi troppo sul serio, anche quando le sue ballate folk toccano corde importanti nell’animo di tutti noi e ci emozionano davvero.
Visionario, divertente e bizzarro in ogni occasione, anche quando dialoga a distanza con Simone, il tecnico del suono, che lo bada dall’alto della chiesa. Poco dopo la metà del concerto Mr Hitchcock viene raggiunto sul palco da Emma Swift, deliziosa interprete americana di musica country, attualmente la sua compagna , in quel di Nashville. Il concerto prende una virata soul quanto mai evidente: i due eseguono insieme “ Virginia Woolf” e “Glass Hotel “ , due splendide ballate tratte dal nuovo album . Sempre dall’ultimo disco è tratta “I Used To Say I Love You” , una sorta di serenata acustica d’altri tempi, ma surreale e disincantata, come piace a lui. Siamo all’ascolto di un folk essenziale, volutamente strampalato e sognante, che ci regala un impianto lirico in apparenza grottesco, ma dai contenuti importanti.
Il finale ci offre due cover preziose: “Just Like a Woman” di Bob Dylan e “River Man” di Nick Drake, l’altro punto di riferimento di Robyn Hitchcock, insieme a Syd Barrett. Vivere nel presente, senza mai dimenticare chi ti ha preceduto, chi ti ha indicato la strada, ineffabile rock and roller!
(la foto è di Viviana Di Leo)
SET LIST Astronomy Domine (Syd Barrett) Queen Of Eyes Somewhere Apart Ted Woody And Junior The Abyss Sayonara Judge Madonna of the Wasps The Lizard Full Moon in My Soul Saturday Groovers New York Dole Beautiful Girl Autumn Sunglasses Sunday Never Comes I Am Only you Virginia Woolf (con Emma Swift) I Used To Say I Love You Glass Hotel (con Emma Swift) Just Like a Woman ( di Bob Dylan) The Man Who Invented Himself I Saw Nick Drake River Man ( di Nick Drake)
Articolo del
10/02/2020 -
©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|