Il mio ultimo concerto a Villa Ada Roma Incontra Il Mondo di quest’anno, quello dell’8 agosto con i Kokoroko e Mondocane, è stato ancora una volta emblematico dello spirito di questo storico festival romano.
I protagonisti sono difatti quelli di sempre, artisti e viaggiatori che camminano paralleli al fluire libero e senza confini della musica che sul palco assurge a nuova vita, portavoce, insieme al messaggero di turno, dei valori solidali di questo progetto di Arci Roma che finalmente è potuto tornato a colorare di buona musica le notti romane. Salito sul palco poco dopo le 21 e 30, Mondocane (alias di Andrea Cota, musicista e Dj romano) ha aperto la serata.
Un turbinio di elettronica, ritmi tribali, echi d’oriente ed occidente fusi all’unisono per parlarci di culture distanti fisicamente ma estremamente vicine nello spirito. Accompagnato da Egeeno alla voce e Simone Pulvano alle percussioni, l’irresistibile alchimia tra suoni urbani e fragranze esotiche d’altri mondi spinge il corpo ad un movimento incontrollato, nonostante lo stesso vada ad esprimersi concretamente, viste le normative vigenti per il contenimento della pandemia da Covid 19, in una composta danza da seduti. Non appena la musica comincia a scemare, con Andrea che saluta a più riprese il numeroso pubblico presente, c’è tempo per qualche minuto di pausa.
Già presenti durante il concerto di Mondocane, gli strumenti sul palco hanno bisogno solo di un’ultima e veloce controllo prima di accogliere gli 8 membri da cui i Kokoroko sono composti: Sheila Maurice-Grey – tromba e voce, Cassie Kinoshi - sassofono e voce, Richie Seivwright – trombone e voce, Yohan Kebede – tastiere, Duane Atherley – basso, Toby Adenaike – chitarra, Onome Edgeworth – percussioni, Ayo Salawu – batteria.
Vincitori di numerosi riconoscimenti, come quello dell’anno scorso di “miglior gruppo” agli Urban Music Awards, i Kokoroko partendo dall’Inghilterra hanno veleggiato in lungo e in largo nell’oceano di prestigiosi festival europei (come Glastonbury e Meltdown giusto per citarne un paio). Ciò che in prima istanza colpisce ed affascina è la posizione di prim’ordine delle tre donne ai fiati, le quali oltre al suono dei rispettivi strumenti aggiungono la propria voce all’insieme di sfumature arcobaleno che la musica del gruppo evoca. L’incontenibile spirito festoso coinvolge anche in questo caso inevitabilmente il pubblico, che anche qui non può esimersi dall’accompagnare con applausi e movimenti del corpo l’intero concerto.
Nonostante la programmazione di quest’anno non sia ancora giunta al termine (quella odierna, dal 10 al 18 agosto, è l’ultima settimana di programmazione), come accennato all’inizio per me questa dell’8 agosto è stata la data d’epilogo a questa edizione 2021.
Grazie Villa Ada e arrivederci al prossimo anno, è stato emozionante tornare a viverti “in presenza”.
Articolo del
11/08/2021 -
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