I Jennifer Gentle sono una delle più particolari ed interessanti manifestazioni di rock psichedelico in Italia. Questo incredibile progetto nato alla fine degli anni ‘90 dalla mente creativa di Marco Fasolo cantautore, polistrumentista e produttore ha partorito ben sette dischi di cui l’ultimo “Jennifer Gentle” (La Tempesta Dischi, 2019) che è stato accolto calorosamente da critica e pubblico. Questa rock band con base a Padova è la prova che esiste qualcosa di esportabile all’estero, infatti i JG sono stati il primo gruppo europeo a ricevere un contratto dall’etichetta discografica Sub Pop di Seattle con cui hanno pubblicato: “Valende” e “A New Astronomy” nel 2005 e due anni dopo “The Midnight Room”.
Venerdì 13 gennaio i Jennifer Gentle, guidati dal cantante e chitarrista Marco Fasolo, si sono esibiti al Monk di Roma. Nel 2019 avevano partecipato al Rome Psych Fest che si era svolto nella medesima location. Dopo la terribile ondata pandemica a dicembre del 2022 hanno ricominciato ad esibirsi in Italia proponendo ai fan alcuni show che proseguiranno anche nei primi mesi del 2023.
L’opening act è stato affidato al giovane cantautore Bernardo Levi che ha proposto agli spettatori una selezione di alcuni inediti in inglese ed italiano. Mancano ormai pochi minuti alle undici e dalle prime file si percepisce una certa trepidazione in attesa che finalmente la band salga sul palco. Sebbene il fulcro embrionale e solido dei JG sia retto dal frontman Marco Fasolo durante il concerto egli è coadiuvato da un gruppo coeso di giovani e validi artisti: Diego Dal Bon (batteria), Alessio Lonati (basso e cori) e Carlo Poddighe (chitarra e cori) quest’ultimi due collaborano dal 2019 mentre Diego Dal Bon è membro fisso dal 2013.
Nel corso dell’esibizione sono state eseguite copiose canzoni estrapolate dal vasto repertorio dei Jennifer Gentle. A metà della performance è stato eseguito il pezzo più recente, il singolo Hey che era stato pubblicato a distanza di due anni dall’omonimo lavoro discografico del 2019. Questa traccia, pubblicata per l’etichetta Anniversary Group, è supportata da un videoclip, fruibile online, che ha coinvolto alcuni sostenitori della band veneta. Beautiful Girl, Do You Hear Me Now, Guilty e You Know Why sono i pezzi racchiusi nell’ultima fatica che sono stati proposti in questo energico live. Da “I am you are”(2001) sono stati suonati: No Mind in My Mind, Husbands e The Pilots mentre dal disco “Funny creatures lane”(2002) il pubblico ha potuto ascoltare: Mad House, My Memories' Book e Locoweed. Dall’album “Valende” sono stati proposti Nothing Make Sense e I Do Dream You uno dei loro brani iconici. Da “The Midnight Room” è stata suonata la bellissima Take My Hand. Una menzione speciale per Little Carol – melodia comparsa nel film Una vita tranquilla di Claudio Cupellini – che è stata eseguita verso la fine dello spettacolo.
È passata ormai la mezzanotte e, dopo una breve pausa, i Jennifer Gentle ritornano sul palco ma stavolta insieme al quartetto spunta anche Adriano Viterbini talentuoso chitarrista nonché amico e collega di Fasolo con cui ha condiviso il progetto I Hate My Village. Il componimento scelto è Rubber and South una parentesi complessa perlopiù strumentale di dieci minuti estratta dall’esordio discografico “I am you are”.
L’operato artistico di Marco Fasolo riesce in ogni composizione a creare una divertente, curiosa – anche per via del suo particolare timbro di voce – e inaspettata atmosfera che si rivela molto godibile anche dal vivo. Durante questa prova i musicisti allegri, affiatati e disposti tutti abbastanza vicini e in piedi compreso il batterista – hanno saputo intrattenere egregiamente non solo il fan in prima fila che ballava con trasporto – è davvero difficile rimanere fermi durante una brillante Guilty – ma tutti i presenti che sono stati investiti piacevolmente – eccessivo solo l’impianto delle luci – da tutti quei suoni sognanti, pschidelici, un po’ noise e certamente fuori dal comune.
Un augurio sincero per i Jennifer Gentle è di continuare a sperimentare, suonare, macinando più date possibili e raggiungere prima o poi il sold out. Purtroppo in questa data romana solo metà della sala era piena ed è davvero un grande peccato.
Articolo del
17/01/2023 -
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