Doveva inizialmente essere il Trio formato da Ronnie Burrage alla batteria, Vadyslav Sendecki al piano e Daryl Hall al contrabbasso a calcare il piccolo palco interno della Casa del Jazz di Roma il 30 maggio 2024 prima che l’interessante e variegato cartellone estivo di “Summertime” vada a dispiegarsi, come un sentiero all’apparenza infinito, nel grande palcoscenico in allestimento all’interno del parco esterno.
Poco prima dell’inizio del concerto è il direttore artistico Luciano Linzi ad annunciare ai presenti l’assenza di Sendecki al piano, causa intervento chirurgico, a cui si è riusciti fortunatamente ad ovviare grazie al talento del nostrano Antonio Faraò. Preziosissime le parole pronunciate come preludio e interludio, dedicate alla fratellanza, alla schiavitù, alla pace, lasciando alla musica coordinate e rotta della serata. Nel corso della carriera di Burrage le numerose collaborazioni (tra i tanti nomi coinvolti ricordiamo ad esempio quelli di Sonny Rollins, Pat Metheny, Jaco Pastorius, Wayne Shorter) hanno contribuito al suo stile sempre al confine tra i generi.
Tra funk, soul, jazz, le composizioni in scaletta hanno celate sfumature, fraseggi limpidi di piano o conturbanti linee di basso che appaiono sincroni ad un moto interiore che solo l’anima riesce a percepire, mentre il ritmo di sovente furioso della batteria, a cui si lega il canto di Ronnie Burrage, avvolge e colora di tonalità desuete, conturbanti, ammalianti, ogni singola battuta.
Un evento dal sapore al contempo mistico e antico, contemporaneo e nuovo.
Articolo del
31/05/2024 -
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