Evento particolare il concerto di Gabriella Martinelli a Firenze, qualcosa di coinvolgente non solo per la musica, ma anche per le immagini e, più che altro, per il ruolo dell’artista che in alcuni pezzi è arrivata a interloquire uno a uno con i presenti, facendoli così sentire a loro volta elementi cardine di un happening di alto livello.
Insieme a lei una formazione ridotta ma di alto livello tecnico e artistico: Andrea Iannicola alle chitarre e Alessio Sbarzella alla batteria.
Oltre ai brani dell’ultimo album L’Amore è una scusa, da poco uscito (maggio 2024), nel live sono stati eseguiti pezzi del suo repertorio precedente, così come brani di altri autori. Gli sfondi video, sapientemente congegnati, hanno contribuito a creare un’atmosfera di coinvolgimento unica.
La Martinelli ha iniziato con “Topi in gabbia”, un pezzo che è divenuto quasi una performance teatrale grazie alle luci e agli sfondi video che scorrevano durante l’esecuzione e più che altro al diretto coinvolgimento del pubblico da parte dell’artista.
Ne “Alla deriva” è risaltata la voce perfetta e precisa della cantante, in piacevole contrasto con la spontaneità della successiva “Tristezza”, più naturale rispetto alla versione dell’album, ma sempre con la magia di quelle parole “siamo ancora sul divano - fiori verdi nella mano - l’anestetico più forte” che parlano di un amore anticonvenzionale, di un amore rappresentato dall’allontanamento e dalla successiva ricerca, il pezzo reso ancor più bello dai vocalizzi finali.
Si è passati quindi dalla concettuale “È già domani” con una chiusura artisticamente rimarchevole, a “La prima volta”, pezzo scritto con Albi de “Lo Stato sociale”, dove la Martinelli ha imbracciato la chitarra, disvelando così al pubblico le sue capacità, non solo di cantante, ma anche di musicista, arrivando quindi all’inizio molto riflessivo di “Esseri sottili”, pezzo tutto suonato senza batteria.
Stupenda l’esecuzione di “Amandoti” dei CCCP con l’entrata malinconica della chitarra, la partenza potente della voce, il senso di tango che piano piano prendeva corpo con un finale di chitarra degno di Hendrix, suonato da Andrea Iannicola che piano piano, suonando, ha terminato il pezzo letteralmente inginocchiato. Passando per il piacevole “Supereroi” si è arrivati al testo profondo di “La donna di nessuno”, quindi a “Pesci”, con le travolgenti risalite di accordi accompagnate dalle immagini che scorrevano sullo sfondo, infine al ritmo forte di “Culi di gomma”.
A questo punto la cantante ha chiesto al pubblico, consapevole di andare a creare qualcosa di più coinvolgente di un concerto, quello che lei stessa definiva “una cosa fastidiosa”: posizionarsi ognuno di fronte a un’altra persona, anche sconosciuta.
Indicando dal palco i più dubbiosi li invitava a posizionarsi a coppie, in piedi, guardandosi direttamente negli occhi, mentre lei si metteva a sedere sul bordo del palco e iniziava a cantare. Insomma creava un momento catartico grazie anche alla batteria, magistralmente suonata da Alessio Sbarzella, che iniziava a scandire il tempo in modo inesorabile mentre la cantante intonava “Senza regole”. Basterebbe questo pezzo a rendere indimenticabile il live della Martinelli.
Il live si è concluso con “Il gigante d’acciaio”, un pezzo di protesta, di denuncia vera e propria del ricatto che molti lavoratori subiscono mercificando la propria salute in cambio del lavoro, con un chiarissimo riferimento alla realtà di Taranto, seguito da “In paradiso”.
Dopo gli applausi la Martinelli concedeva due bis, “Niente”, un pezzo scritto con Barbascura X, che fa passare il messaggio di quanto è bello non essere perfetti, e “Si può essere felici”, pezzo scritto con Enriquez della Banda Bardò e che lasciava il pubblico in un clima di allegria, grazie anche al tempo di reggae.
Un live non solo da ricordare, ma da meditare grazie ai momenti di coinvolgimento e riflessione suscitati nel pubblico
(la foto è di Francesco Lepri)
Setlist Topi in gabbia Alla deriva Tristezza È già domani Dove vivi tu La prima volta Esseri sottili Amandoti (CCCP) Supereroi La donna di nessuno Pesci Culi di gomma Senza regole Il gigante d’acciaio In paradiso Niente Si può essere felici
Articolo del
03/06/2024 -
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