Tornano ad esibirsi a Roma i Nick Mason’s Saucerful Of Secrets, il supergruppo messo su da Nick Mason, leggendario batterista dei Pink Floyd, per far rivivere al pubblico quello che è stato il periodo migliore del noto gruppo inglese, quello antecedente a “The Dark Side Of The Moon”, l’era psichedelica, tanto per intenderci.
Certo, il dibattito rimane aperto, perché se è vero che in termini di successo internazionale e di riscontro commerciale i Pink Floyd si sono imposti dopo, resta il fatto innegabile che in termini di creatività, di sperimentazione e di ricerca di sonorità nuove il periodo compreso fra “The Piper At The Gates Down”, “A Saucerful Of Secrets”, “Ummagumma”, “Atom Heart Mother” e “Meddle” rimane qualcosa di leggendario e insuperabile nella storia della musica moderna. Sono proprio questi i dischi ai quali la band ha pensato di attingere il proprio repertorio, un’operazione assolutamente meno facile di quanto si possa pensare e che ha richiesto anni di prove e di lavoro in sala di registrazione.
Infatti gli arrangiamenti sono totalmente nuovi, intriganti e molto interessanti. Ma passiamo ad analizzare più da vicino la “line up” dei Nick Mason’s Saucerful Of Secrets. Infatti, accanto a Nick Mason, alla batteria, troviamo Guy Pratt, con i Pink Floyd dal 1987, al basso, Gary Kemp, degli Spandau Ballet, alla chitarra solista e Lee Harris, ex Blockheads, alla seconda chitarra.
Musicisti non proprio giovanissimi, ma raffinati ed esperti che hanno messo su uno show esplosivo e a tratti esaltante. Hanno cominciato subito alla grande con “pezzoni” come “Astronomy Domine”, “Arnold Layne” e “See Emily Play” eseguiti in rapida successione, brani che hanno la propulsione giusta per accendere la miccia e far saltare dalle sedie il pubblico, che non aspettava altro!
Rock psichedelico ad alto potenziale, ricco di effetti e poggiato sulla capacità taumaturgica delle chitarre elettriche. Gary Kemp e Gay Pratt si alternano alla voce, con risultati più che dignitosi, ma su “Remember Me” (un brano del 1965, presente in raccolte dedicate agli “early years” dei Pink Floyd) è lo stesso Nick Mason che annuncia che è stata recuperata la voce originaria di Syd Barrett.
Ed è veramente un gran bel sentire, perché ci troviamo davanti ad un rock lisergico di grande levatura che precede l’esecuzione di un altro brano d’epoca, come la sognante “Remember A Day”, preziosa ballata psichedelica. Ma uno dei momenti migliori dell’intero concerto è coinciso con una esecuzione di “If” che andava a confluire con il tema portante di “Atom Heart Mother” e sfociava in un successivo “reprise” di “If part II” .
Applausi e grida da stadio da parte degli spettatori, che erano ben felici di rivivere un periodo d’oro, non solo perché erano tutti più giovani (me compreso), ma anche perché in quel periodo la musica non era di plastica. L’hard rock spinto di “The Nile Song”, tratta da “More” (un disco introvabile, all’epoca) completa la festa sugli spalti, mentre le note altamente suggestive della percussiva “Set The Controls For The Heart Of The Sun” chiudono la prima parte del concerto. Nick Mason ci appare a suo agio dietro la batteria e malgrado gli 80 anni compiuti, non perde un colpo.
La seconda parte dello show è stata centrata su una lunga esecuzione di “Echoes”, la “suite” che caratterizzava una delle due facciate del vinile di “Meddle”, altro album leggendario. Nick Mason ha presentato il gruppo è simpaticamente ha sottolineato come “abbiano deciso di trasformare un musicista “new romantic” come Gary Kemp in un chitarrista di “progressive rock”.
Non potevano di certo mancare, prima della fine, le note incalzanti di “One Of These Days” , sempre inarrestabile, anche se l’assolo di batteria è (giustamente) durato meno. Il saluto al pubblico è riservato a “A Saucerful Of Secrets”, una ballata di grande effetto, una composizione a dir poco mistica, che per chi scrive ha segnato un’epoca e che ha aperto la strada a tutta la musica che sarebbe arrivata dopo.
C’è da essere riconoscenti a questa band, sia per averci reso felici, sia per aver evitato il rischio di passare per una “cover band” dei primi Pink Floyd. No, ce ne sono troppe in giro e questa sera non è stato affatto così.
SETLIST
Set 1:
Astronomy Domine Arnold Layne See Emily Play Remember Me Obscured by Clouds When You're In Remember a Day If Atom Heart Mother If (Reprise) The Nile Song Set the Controls For The Heart of the Sun
Set 2:
The Scarecrow Fearless Childhood's End Lucifer Sam Echoes
Encore
One of These Days A Saucerful of Secrets
Articolo del
22/07/2024 -
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