|
La vecchia scuola dell’underground americano, e i maestri, ancora abilissimi a insegnare con dedizione e passione cosa significhi suonare quella commistione formidabile di rock, garage, psichedelia e punk che ha dato loro (una relativa) celebrità a partire dalla fine degli anni Ottanta.
Un inizio lievemente sottotono con la sempre splendida “If I Think” un po’ rallentata potrebbe far pensare che anche i Mudhoney siano soggetti all’invecchiamento. Ipotesi spazzata via già dal secondo pezzo in scaletta, “Into The Drink”, caratterizzata dalla foga con cui Dan Peters picchia sui tamburi.
Segue un viaggio trascinante nel repertorio della band, tra parentesi di irruenza tribale (“Flat Out Fucked”, le asprezze di “Sweet Young Thing Ain't Sweet No More”, “You Got It”, “Touch Me I'm Sick”, con un ritornello rimaneggiato, invito di Mark Arm ‒ Put down your phone! ‒ ignorato da molti dei presenti), impulsività punk (“Let It Slide”, “F.D.K. ‒Fearless Doctor Killers”) e cupezze limacciose (“Almost Everything”, “Paranoid Core”).
A voler parlare con franchezza, non mancano brani riempitivi che non possono competere con i classici del gruppo, e si fatica a scorgere zampate nelle canzoni proposte stasera contenute negli album successivi a “My Brother The Cow”; benché straripanti di energia, sono carenti sul piano melodico.
Il concerto è, comunque, elettrizzante. Si riprende fiato ogni tanto, ad esempio durante “Little Dogs”, con linee di chitarra stralunate degne dei Dead Kennedys più burloni, e procura stupore la tenuta delle corde vocali del cantante, che si sgola per gran parte dell’esibizione.
Chiusura frastornante, come bis, con “Suck You Dry”, “Here Comes Sickness” e “In 'N' Out of Grace”, quando sul palco Arm, il chitarrista Steve Turner, il bassista Guy Maddison e Dan Peters si trasformano definitivamente in quattro cavernicoli il cui unico scopo sembra essere provocare danni irreversibili ai timpani del pubblico.
Obiettivo raggiunto!
Articolo del
12/09/2024 -
©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|