Atmosfere spettrali, una sezione vocale angosciosa ed urlante, un tappeto di tastiere a cui si sovrappongono sferzate inusitate di chitarra elettrica, vere e proprie fratture armoniche, fragorose e poco accomodanti.
Una serata speciale per il nuovo tour degli Einstürzende Neubauten, il gruppo tedesco di musica sperimentale che si è formato a Berlino all’inizio degli anni Ottanta sotto la guida del chitarrista e cantante Blixa Bargeld che adesso però si appoggia ad un bastone mentre sale sul palco in un completo nero ed elegante, ma a piedi nudi. Nonostante i 65 anni d’età Blixa è fermamente intenzionato a riproporre le sue sonorità moderatamente folli e urticanti di fronte ad un pubblico che è pronto a farsi trasportare lungo sentieri diversi, lontani anni luce dal “mainstream”, percorsi musicali molto severi e altamente drammatici.
Consapevoli di essere stati i primi a trasformare in fonti sonore bidoni industriali utilizzati come contenitori degli oli di scarto, lamiere metalliche, compressori, o ancora tubi flessibili, che vengono soffiati e percossi con inusitata perversione e violenza, gli Einstürzende Neubauten hanno ribadito con forza le loro radici musicali, sintetizzate in quella definizione di “Alien Pop Music” che costituisce il tema portante del concerto di questa sera. Il repertorio era centrato principalmente su brani tratti da “Rampen”, il nuovo album, disco assolutamente fantastico. Le note ossessive e allucinate di composizioni come “Ist Ist”, “Pestalozzi”, “Isso Isso” e “Besser Isses” hanno attaccato la pancia, fino alle viscere del pubblico presente nel segno di un rumorismo ribelle, carico di ironia e di sarcasmo.
Suoni ricchi di dissonanze, tematiche surreali, a volte distruttive che trovano poi sfogo in esecuzioni sfrenate, ben oltre il rock duro o il punk. Perfetti gli interventi al basso di Alexander Hacke che asseconda con grande talento la teatralità volutamente eccessiva e debordante di Blixa Bargeld che è pervasa da una critica feroce ai disvalori della società Occidentale, che fa riferimento alle avanguardie artistiche dei primi del Novecento, che ricorre frequentemente a citazioni del “kraut rock” tedesco dei primi anni Settanta.
Gli “Einstürzende Neubauten” sarebbero i “Nuovi Edifici che crollano”, proprio come le case costruite in Germania alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Edifici molto economici, più leggeri, ma meno pregevoli, come tutto quello che si andrà poi a realizzare in epoca moderna. Un concerto di grande impatto, che resta come memoria sonora oscura, ma carica di una elettricità frenetica che è vitale, che ci sostiene.
SET LIST
Pestalozzi Ist Ist Wedding Grazer Damm Isso Isso Mòbliertes Lied Sabrina Die Befindlichkeit des Landes Sonnenbarke Seven Screw Gesundbrunnen How Did I Die? Everything Will Be Fine
Encore 1
Let’s Do It a DaDa Alles In Allem Susej
Encore 2
Besser Isses Redukt
Articolo del
02/10/2024 -
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