Annunciata lo scorso gennaio, in concomitanza con la notizia della data di uscita e apertura del preorder del nuovo album, la presentazione romana di “The Overview” del 5 marzo al Cinema Barberini di Roma era uno degli eventi più attesi di questo primo trimestre del 2025, grazie anche alla anticipata presenza in sala di Steven Wilson.
Un lungo, e siamo sicuri appassionato e tenace, lavoro dietro le quinte di Cristina Negri e di tutto il Porcupine Tree Coma Divine Italian Fansite ha permesso la realizzazione di un’esperienza unica e indimenticabile dove oltre alla partecipazione dello stesso Wilson vi è stata quella a sorpresa del produttore video Miles Skarin, dello studio di produzione Crystal Spotlight, autore dello splendido film che ha accompagnato l’ascolto e che già aveva lavorato in precedenza con Steven.
Ottavo album in studio del prolifico musicista inglese, The Overview vede Wilson indagare attraverso la polimorfica essenza della sua creatività l’effetto che dà il nome al disco, ove la vista del pianeta terra sperimentata dagli astronauti nell’immersione silenziosa dello spazio arriva a suscitare negli astronauti una profonda connessione con la vita sul pianeta, la sua fragilità, unita allo smarrimento e presa di coscienza di quanto l’essere umano sia un piccolo e sperduto punto su di una tela vasta e silenziosa quale è il cosmo.
L’evento ha visto una preziosa partnership con Discoteca Laziale, storico negozio di dischi di Roma, in cui in abbinamento al biglietto per la serata veniva data la possibilità di preordinare il bellissimo LP in edizione Mint di The Overview. Un’opportunità che in molti non si sono lasciati scappare, lasciando alla vendita generale dei biglietti sul sito del cinema la possibilità di accaparrarsi uno o più posti in sala, andati poi sold out in pochissimi minuti.
D’altronde Roma è un luogo importante e da sempre vicino all’immensa produzione discografica di Wilson, in particolare per ciò che concerne uno dei gruppi più conosciuti di Steven, i Porcupine Tree, che proprio nella capitale hanno avuto ampia risonanza e consensi grazie ad una radio locale e in cui hanno inciso lo straordinario album dal vivo “Coma Divine” nel 1997. Nella hall del Cinema Barberini si sono affollati così giornalisti musicali e semplici appassionati, i quali condividevano aspettative, sogni, linee convergenti di pensiero e speranza verso un epilogo affine ad una catarsi emozionale.
All’affievolirsi delle luci, lo schermo gradualmente ha preso vita, il viaggio ha finalmente avuto inizio. Difficile dopo un solo ascolto ricordare ogni tassello di un racconto che vive di sonorità variegate tanto quanto di uno storytelling visivo raffinato ed immersivo, in cui ogni scena fluisce nella seguente accompagnando lo spettatore/ascoltatore in un pellegrinaggio sinestetico che Skarin dirige con assoluta maestria. C’è, ancora più che nel precedente The Harmony Codex, una concezione cinematografica della narrazione musicale che sospinge l’album, una sintesi artistica di anni, all’apparenza in antitesi, che appare al contempo familiare eppure incredibilmente inedita nel suo declinare generi, ritmi e voci in un equilibrio mai precario.
Ci sarà tempo e modo di approfondire dopo l’uscita quelli che sono i contenuti lirici del disco, nonostante ciò il viaggio è stato stupefacente ed emozionante grazie anche al Dolby Atmos della sala che ha permesso al suono di avvolgere la ragione da ogni direzione, fino a penetrare nell’universo celato alla stessa, l’anima.
Un breve momento di stasi e buio assoluto ha segnato lo stacco tra i due movimenti che compongono l’opera, Objects Outlive Us e The Overview, poi si è ripartiti per spingersi ancora più lontano nel cosmo. Quando si ritorna sulle Terra, luci accecanti, sospiri sommessi, il reale avente la maschera di una menzogna. Ci si è riappropriati di una dimensione fisica che durante l’ascolto e la visione si era affievolita per permettere alla mente di raggiungere distanze siderali non quantificabili.
Due sedie sono state portate al centro del palco presente davanti allo schermo, in attesa che di lì a poco fossero occupate dallo stesso Wilson e da Luca De Gennaro, conduttore radiofonico, disc jockey e critico musicale. Il dialogo tra i due è andato a vertere tra le altre cose su quelle che sono state le ispirazioni alla base di questo nuovo lavoro discografico, dall’aspetto concettuale e musicale, sino alla realizzazione dei testi di uno dei movimenti che compongono il primo brano Objects Outlive Us (Objects: Meanwhile), a cura di Andy Partridge, chitarrista e cantante degli XTC.
Chiosa del dibattito e dell’evento è stato un Q&A con il pubblico in sala, domande intelligenti che hanno cercano di sviscerare ulteriori dettagli, toccando tematiche come l’uso dell’intelligenza artificiale nella musica, il ruolo della stessa nell’unire in simbiosi frammenti della nostra vita a quei suoni e quegli album che ci hanno fatto innamorare di determinati artisti in un preciso momento della nostra esistenza, ma anche la costruzione di alcune specifiche scene del film come riflesso del contesto storico contemporaneo. Poco prima di lasciare la sala alcune foto hanno sugellato l’emozione di una serata difficilmente replicabile che ha unito cinema, suono, tecnologia, poesia, bellezza.
All’uscita di The Overview manca solo una settimana, ma l’album e il film (seguiti da un Q&A online con Wilson e Miles) saranno disponibili da stasera alle 21 e per 48 ore sulla piattaforma online VEEPS, mentre Steven tornerà in Italia a giugno per due date, il 7 al Teatro degli Arcimboldi di Milano e l’8 all’Auditorium Parco Della Musica Ennio Morricone di Roma (data sold out).
“I incline myself to space”
Articolo del
07/03/2025 -
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