Ma che bel ritorno, questo di Damon Gough da Bolton, meglio conosciuto come Badly Drawn Boy. Prima parte di una trilogia musicale (così pare, ma con il “ragazzo disegnato male” non si sa mai), It's What I'm Thinking Pt. 1 - Photographing Snowflakes fa immediatamente pensare al suo esordio del 2000, quel debutto coi fiocchi rappresentato da The Hour Of Bewilderbeast, che era esempio di un equilibrio già maturo tra cantautorato e eccentricità.
Certo, in questo disco c'è meno immediatezza, meno follia, ma stiamo parlando anche di un cantautore con dieci anni di dischi e musica sulle spalle rispetto al suo esordio. In questo lavoro BDB ci regala una decina di belle canzoni, orecchiabili ed evocative: ballate malinconiche, sprazzi d'elettronica e arrangiamenti molto curati. Tracce molto diverse tra loro, proprio come quei fiocchi di neve che il cantautore richiama nel titolo del disco. Lui riesce a fotografarli, e lo fa comunque con stile e personalità. E poco importano allora i suoi scazzi col pubblico, l'ultimo dei quali proprio durante il tour di questo disco, a L.A.: se quello che conta dev'essere solo la musica, lasciamo che parli da sola. Dall'apertura sognante e rarefatta di Safe Hands, passando per la delicatezza elettronica di The Order Of Things e il ritmo coinvolgente e ricco d'archi di Too Many Miracles, si capisce che il sesto disco di BDB è un lavoro maturo e variegato. Lo si capisce per la cura dei dettagli, per la capacità di osare abbastanza-ma non troppo, per il fatto di riuscire comunque a dare compattezza al tutto. E se What Tomorrow Brings è un episodio da sottofondo musicale, I Saw You Walk Away è una canzone semplice ma adorabile: per la melodia, per il testo lirico e per la voce emozionata di Gough, la canzone ricorda lo stile Belle & Sebastian. It's What I'm Thinking è morbida e riflessiva, per certi versi simile alla successiva You Lied, forse un po' monocorde, sebbene dotata di un discreto crescendo finale. A Pure Accident torna a dare solidità al lavoro, con la chitarra e la batteria in evidenza, This Electric è una canzone scritta più di quindici anni fa, che suona però ancora incredibilmente fresca e sfacciatamente pop. A chiudere il disco, un altro episodio ben riuscito, This Beautiful Idea, soffice e calda, un suono vintage che stringe il cuore e fa bene alle orecchie.
Questo di BDB è un disco molto più complesso di quanto sembri a un primo ascolto, è davvero molto denso e stratificato. Tutte le canzoni di Gough sono state sempre così: orecchiabili ma ricche, ricchissime di strumenti, divagazioni, sottotracce, una costante tensione verso una canzone pop che fosse allo stesso tempo anche qualcos'altro. Se questo è il primo capitolo di una trilogia, allora che dire: nei prossimi anni avremo sicuramente qualche altra bella sorpresa.
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