L'organum o diafonia è una forma musicale medievale, uno dei primi tentativi di organizzare con la scrittura, due voci. L'inizio con questa descrizione è quasi obbligato, in quanto, “Organum”, ottavo album a nome Giorgio Li Calzi, rappresenta proprio questo. Secondo le parole dello stesso musicista e compositore questo lavoro possiede due voci e due anime; da un lato un gruppo di musicisti con i quali collabora da anni mentre dall'altro troviamo l'intervento di ospiti virtuali che prendono parte ad alcune delle tracce qui contenute. Musicista eclettico, Li Calzi, comincia giovanissimo la propria carriera di compositore, arrivando a collaborare con artisti del calibro di Lenine e lo storico membro dei Kraftwerk, Wolfgang Flur. Protagonista indiscussa dell'intero lavoro è la tromba del nostro che dialoga, duetta e si fonde con gli altri strumenti e ritmi elettronici. Una contaminazione sonora di grande fascino e suggestione in grado di coniugare classicità e innovazione, con gusto e competenza, merito soprattutto dell'ottimo lavoro compositivo del trombettista torinese. Elementi che vengono riassunti egregiamente nella traccia di apertura, "Orinonauta", dove la tromba, rigorosamente sordinata, si destreggia tra pattern elettronici e onirici arpeggi di chitarra. "Eyes Wide Open" vede la partecipazione della cantante inglese Hayley Alker, che contribuisce a creare un'atmosfera lieve e soffusa, a tratti sognante. Minimalismo sonoro invece per "Blue Lights", dove troviamo i paladini della musica ambient inglese contemporanea, i Marconi Union; fautori di un tappeto musicale basato prevalentemente sul piano, ideale contrappunto al piccolo strumento a fiato del musicista torinese. In "Poesia In Forma Di Prosa" fa bella mostra di sé il quintetto base che rappresenta la spina dorsale dell'intero lavoro. Un brano che parte in sordina per poi crescere nel finale grazie anche agli interventi delle due chitarre, in un saliscendi sonoro di grande impatto. Ritorno a un regime musicale più spartano per le successive "The Truth Of A Chinese Whisper" e "Madonna delle Lamiere", forse la tracce più sperimentali del lotto. Nella prima spiccano senza dubbio i pattern ideati dallo stesso Li Calzi, sui quali si staglia l'espressiva voce di Thomas Leer. La seconda gode invece della presenza dei pompeiani Retina.it che ben assecondano la prestazione musicale del nostro. Solitaria e malinconica è invece "Das Unheimliche" così come "24h Psychosis", che si sviluppa fino ad inglobare l'intero quintetto. Ritorno alla forma a due per "Exist" dove ritroviamo la bellissima voce di Hayley Alker, ideale esempio di quella scrittura a due voci precedentemente citata. Ennesimo episodio in duo è anche "Homo Zentropicus" con la tromba del nostro impegnata a duettare con le invenzioni tecnologiche di Douglas Benford. Chiusura con la sublime "Zapaterista", tra sperimentalismo e tradizione, che trova la sua ragion d'essere nella forma a trio, dove sono protagonisti contrabbasso e batteria. Un disco maestoso questo "Organum" in grado di mettere in mostra una volta di più il talento compositivo di Giorgio Li Calzi, così come l'internazionalità della sua musica.
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