Il 5 aprile scorso ha segnato l'uscita dell'ultimo lavoro dei Dali’s Car , duo formato dal bassista ex dei Japan, il compianto Mick Karn, e da Peter Murphy, ex leader dei Bauhaus con una brillante e consolidata carriera solista. L'Ep è disponibile in download nei digital stores e in cd ordinabile presso l'online store di Mick Karn sul sito burningshed.com. Nell'edizione giapponese è presente anche un booklet in memoria di Mick Karn. Cinque canzoni nell'Ep che avrebbe dovuto essere il secondo album dei Dali’s Car, a seguire “The Walking Hour” del 1984. Disgraziatamente, un evento tragico ha interrotto la lavorazione dell'album: durante la fase di registrazione, iniziata nel 2010, a Mick Karn, uno dei più grandi bassisti di sempre, mai abbastanza lodato, venne diagnosticato un cancro, che lo portò alla morte nel gennaio 2011. Le tracce registrate, grazie al commosso lavoro di Peter Murphy, sono diventate questo Ep, i cui proventi aiuteranno la famiglia di Mick. Pur con non molti brani all'attivo, il marchio di fabbrica dei Dali’s Car è sempre stato chiaro: musica al di là delle mode, musica vera fatta di anima e di ricerca e sperimentazione sul suono, con un linguaggio proprio. ”InGladAloneness”, in una contenta solitudine. ‘Aloneness’ sta ad indicare, come insegna Osho, la capacità di stare soli con se stessi, di appropriarsi della propria inscalfibile unicità, e gioirne. Concetto poco di moda, di questi tempi. Ascoltando questi brani, è possibile sperimentarlo e impararlo: siamo di fronte ad un Ep immaginifico, poetico, spirituale, dalle sonorità mai banali, dal gusto ora elettronico, ora ethnic, nell'accezione più alta del termine, in una commistione accattivante e unica, su cui la maestria ed eccezionale bellezza della voce di Peter Murphy e il basso perfetto di Mick Karn sono posti a sigillo. ”King Cloud” conduce in luoghi lontani che sanno di deserti e colori d'Oriente, o meglio porta a scoprirli dentro di sé, in un invito alla riflessione e alla contemplazione del mondo nella propria interiorità. Sapore di un inno cantato a una nuvola. In ”Sound Cloud” vibra un'unione con l'universo, il suono è nuvola, la nuvola è suono, in un ricamo sonoro in cui si intrecciano il mistero e la serenità luminosa dell'apertura al mondo. Le sonorità si fanno più scure in ”Artemis Rise”, dall'interessante impianto sonoro, una passeggiata nella notte che si apre in un respiro orientaleggiante, in attesa che Artemis sorga. ”Subhanallah” ha l'intensità vertiginosa del più puro canto religioso, una maestosità che non ha nulla di artificioso o retorico, ma in cui splende la naturalezza dell'incanto davanti alla creazione, meraviglia di esserci. ”If You Go Away”, cover di “Ne me quitte pas” di Jacques Brel, con la prematura scomparsa di Mick Karn, purtroppo ha finito per vestirsi di un ulteriore significato speciale all'interno dell'album: l'impeccabile interpretazione di Peter Murphy si carica ancor più di emozione e, dopo una lunga intro strumentale, la sua voce si interrompe prima che il brano sia completato. Un ottimo Ep questo dei Dali’s Car, un'apparente meteora che in realtà è una stella fissa. L'artwork di Thomas Bak (che ha accompagnato Peter Murphy anche nel suo “Ninth”) con il suo planetarium cattura perfettamente il respiro universale che pervade l’intero lavoro, così come la copertina, un dipinto dell'artista polacco Jarosław Kukowski. Un prodotto confezionato perfettamente in ogni dettaglio, un pezzo d'arte che ci fa avvicinare, in una ‘glad aloneness’, all'universo. Là sentiamo la mancanza di Mick Karn, ma anche la sua presenza.
|