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Ammetto di essere di parte e di amare alla follia i Soul Revolution, ma sarebbe un reato non riconoscere con onestà il talento di questi artisti che, alla loro seconda prova, dimostrano di aver superato se stessi. Deborah Baratelli e Fabrizio Scafetti, l’anima del gruppo, affilano le loro armi migliori e fanno centro. Con ”Time”, secondo album dopo il plurilodato “People” (anno 2011), presentano un sound decisamente ricco e originale, capace di destreggiarsi tra generi diversi, ma soprattutto molto, ma molto accattivante. Sulla scia del loro precedente lavoro ma senza insulse imitazioni, e anzi scegliendo coraggiosamente di intraprendere strade diverse e di esplorare nuovi orizzonti, i Soul Revolution hanno realizzato un album che ben può competere con quelli di grandi artisti sulla scena italiana e internazionale. In” Time” ritroviamo infatti gli stessi tratti caratterizzanti di “People” - semplicità, eleganza, raffinatezza e spontaneità - presentati però in una nuova veste, che parte dal loro “classico” soul acustico ma che si tinge di nuovi colori ben dosati ed armonizzati: troviamo così le dolci ballate di Brand New Day (molto stile R.E.M.) e di Daydream, vicine alle note atmosfere di “People”, per poi scoprire con stupore ed una vena di euforia i ritmi esuberanti di Another Way: un crescendo continuo, un’esplosione di carica e di vitalità che, con delle fantastiche sessioni di basso, sferza l’anima sin dalla prima nota. I Soul Revolution non si/ci fanno mancare proprio niente: continuando con l’ascolto, ritroviamo tracce punk-rock nella fortissima Appearances, ma anche atmosfere spagnoleggianti che richiamano vagamente The Worst Thing di Natalie Merchant, trombe anni ’30 e irresistibili swing in Mean To Me ( primo singolo dell’album), suoni country-blues in Fake e ritmi raggae in Goodnight. Insomma, un vero meltin’pot - splendidamente calibrato - di generi musicali legati tra loro dalla melodiosa voce di Deborah, che questa volta si copre di inaspettate tonalità “noir” senza mai perdere il controllo e la pulizia timbrica. Anche in quest’album, come nel precedente, i testi denotano profonda sensibilità. In “Time” troviamo canzoni attualissime che parlano di vita e che raccontano storie di persone comuni, con tutti i loro egoismi, ipocrisie, preconcetti, falsità, ma anche con tutti i loro sogni, angosce, preoccupazioni, desideri, volontà, capacità… Sono testi che parlano di noi, uomini piccoli e mediocri, chiusi nelle nostre meschinità, resi ciechi dalle nostre debolezze; ovvero capaci di distinguerci, di elevarci dalla massa degli “ottusi” grazie alla nostra positività, ai valori in cui crediamo, alla nostra forza psicologica ed intellettuale. Tra tutti emergono Another Way, Appearances e Scars, omaggio quest’ultimo alle donne che hanno subito ogni genere di violenza e di sopruso. Ben poco si può aggiungere a commento di quest’ottimo lavoro, strutturato come concept album che verte tutto intorno allo scorrere del tempo: quello di una giornata come quello di una vita. Anche in questo, “Time” si allontana dal suo antecedente, in cui prevalgono invece il fattore visivo ed una visione sincronica del tempo. Se dunque con “People” i Soul Revolution ‘avevano rasentato la perfezione’, stavolta l’hanno davvero raggiunta attraverso musiche e parole che accarezzano l’anima. Assolutamente imperdibili!
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