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Xiu Xiu
Nina
2013
Graveface
di Martina Tiberti
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La formazione di San Jose non è mai stata famosa per la sua accessibilità verso il pubblico, né per canzoni dalle melodie generalmente apprezzabili. Ancora una volta l’estro creativo di Jamie Stewart non smentisce la sua imprevedibilità e ci lascia interdetti con un album di cui è difficile decifrare le intenzioni se mai ci si fosse posti a monte il problema.
Se non si può resistere ad entrare in contatto con lo strano connubio Xiu Xiu – Nina Simone, già dopo il primo brano il timore di un flop è dietro l’angolo. Si inizia con la leggerezza di un set di fiati e chitarra acustica subito interrotto da una voce rauca e grottesca che fa precipitare immediatamente l’atmosfera in una farsa tragicomica. Interdetti da questo incipit inusuale andiamo avanti senza sapere cosa aspettarci né se sia il caso di proseguire, ed ecco che sempre sulla stessa linea di interpretazione si va avanti con Don’t Explain: parole mormorate al microfono in un lamento morboso e languido sorrette da un groviglio di fiati tormentati. Wild Is The Wind ha le parvenze di una ballad folk cantata da un Tom Waits totalmente prostrato dagli eventi: si riscatta in un ritornello intriso di sentimentalismo patologico per poi ricadere nella litania della disperazione amorosa.
Un disco che ha il sapore della rappresentazione teatrale di un dramma romantico, della messa a nudo di un unico sentimento morboso, reiterato con piccole variazioni per undici tracce diverse. Peccato, una sfida persa che non aggiunge nulla ai brani del genio di Nina Simone né ne impreziosisce la bellezza e la tragicità dei testi. Caratterizzato da un approccio antico e decadente all’interpretazione soprattutto vocale dei brani, Nina potrebbe essere gustato appieno dagli amanti delle stravaganze tout court del gruppo californiano, sicuramente mai scontato, ma che lascia spesso le orecchie stanche al perpetuarsi di un messaggio che in fin dei conti sembra sempre lo stesso seppure articolato da melodie originali e interessanti.
Se siete incuriositi da soluzioni vocali sui generis e da accostamenti artistici improbabili questo disco sarà pane per i vostri denti.
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27/02/2014 -
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