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Per immaginarmi l'impatto che deve avere questo disco per un americano del sud cerco di ricordare le mie sensazioni quando, poco più che adolescente, iniziai ad ascoltare i gruppi locali della mia piccola città di provincia, quando parlavano del mondo e dei problemi della città, non delle città ma della mia città, di donne e di uomini e di altri temi universali ma anche della strada o del bar a pochi passi da me. Posso solo immaginare quindi cosa devono provare i “locali” all'ascolto di questo inno d'amore che Rosanne Cash ha dedicato a Memphis, al Mississippi, se anche per un completo estraneo come me, che ha visto la città solo nei film e magari si è immaginato l'aria che si respira con le canzoni del padre, l'empatia che ne nasce è così forte, così inspiegabilmente reale e condivisibile. Tutto questo ”The River & The Thread” è un andare e venire, girovagare per il mondo e poi tornare a casa, ritornare a quelle origini del country, del blues, del rock 'n roll, del folk e di tutte le sfumature che lì, a Memphis, nacquero ormai sessant'anni fa con il padre Johnny ed Elvis, solo per citarne due. Un viaggio incredibile di un'artista giramondo, raccontato dalla sensibilità delle sue parole e dalla classe delle sue melodie, difficile non rimanere colpiti dalla grazia della sua voce, dall'attenzione a ogni singola nota, ad ogni singolo suono: musica che per quanto possa apparire semplice nasconde al suo interno una raffinata composizione, un sunto di sessant'anni di vibrazioni, un best of di Memphis in musica. Semplice e bellissima: come solo i grandi sanno essere. Che altro dire, vi potrei citare alcuni esempi di canzoni più o meno melodiche, o dire quale è più country, quale è più soul, ecc, ma vi segnalo solo Modern Love, che potrebbe essere la perfetta esemplificazione dello spirito dell'album, o la sua ciliegina sulla torta, ma questo è un intero disco che va scoperto, sentito e vissuto con calma, perché più lo ascolto più mi convinco che sia una piccola perla, capace di miracoli: persino la mia grigia e silenziosa Treviso mi appare anche un po' Memphis; perché qualsiasi sia la tua casa, è sempre casa tua ed è bello tornarci.
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