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L'Italia è rimasta folgorata da Stromae dopo averlo visto sul palco dell'Ariston; i dati parlano chiaro: neanche due giorni dopo la sua esibizione, il suo Racine carrée - "radice quadrata" - è al primo posto su ITunes e la classifica dei brani è dominata da Tous les mêmes, che già da qualche settimana furoreggia in radio, e Formidable, e basta dare un'occhiata ai commenti alla sua pagina Facebook per rendersi conto di come sia stata entusiasta la risposta del pubblico italiano.
Un'ottima notizia, dato che il belga Stromae - “maestro” in verlan, gergo francese, al secolo Paul Van Haver, classe 1985, madre fiamminga e padre ruandese- è uno dei pochi artisti veri in circolazione arrivati al grande pubblico. Qualcuno lo ricorderà per la hit dance Alors on danse di qualche anno fa. Ed è proprio la elettro dance che ha caratterizzato il suo debutto, avvenuto nel 2010 con Cheese. Già si trattava di una dance innovativa e originale, che mischiava ritmi tribali ad elettronica, house, hip hop e afro. Oggi, presentarlo come un artista dance/elettropop, seppure innovativo, sarebbe fortemente riduttivo. Siamo di fronte ad un artista con una spiccata vena cantautoriale, tanto da essere paragonato a Jacques Brel da più parti - paragone che lui rigetta con la genuina umiltà che lo contraddistingue - , pervaso da una malinconia autentica - ma anche da solarità- che sa far riflettere senza mai essere pesante, che sa anche ricordare David Bowie per il suo giocare con i ruoli di genere - vedere video di Tous les mêmes ed esibizione a Che tempo che fa - vestire panni di personaggi, e per la sua bellezza androgina. Un artista che porta il suo personaggio ubriaco di Formidable in tv e fa scandalizzare i telespettatori di Sanremo che vanno a pensare sia davvero brillo; che tratta con inedita grazia e pungente ironia temi scomodi e scottanti, facendo vivere la grazia che caratterizza la sua affascinante persona anche nella sua musica.
La dance degli esordi pulsa viva in brani come l'apripista Ta fête, fresca e spensierata con ritmi tribali/africani. A seguire, Papaoutai è uno dei brani di punta. Dolente e malinconica pur con i suoi ritmi ballabili, tocca il tema dell'assenza della figura paterna - che Paul ha vissuto in prima persona, non avendo visto il padre - poi ucciso nel '94 nel genocidio ruandese - che poche volte nella sua vita. Bâtard spazza via l'ipocrisia su razzismo conformismo. Ave Cesaria, nella forma di una morna dai forti accenti saudade, è un omaggio alla cantante capoverdiana Cesaria Evora (di cui cita appunto il brano Sodade). La celebre Tous les mêmes è una trascinante e spiritosa invettiva contro i luoghi comuni nei rapporti di coppia. Ecco la splendida Formidable, ispirata da un incontro con un senzatetto a 19anni. Teatralità e la semplice brutalità della realtà si fondono in questo brano, semplicemente un gioiello. La bella voce di Stromae dà corpo ad una testimonianza di emarginazione e solitudine che è ancora una volta una stilettata contro l'ipocrisia. Nel videoclip del brano Paul diventa l'ubriaco di cui racconta inscenando una candid per le vie di Bruxelles, per vedere se la gente mostrerà indifferenza o buon cuore. A seguire, Moules frites, con i suoi ritmi spensierati e fortemente afro, dietro le metafore pare nasconda in realtà il tema delle malattie sessualmente trasmissibili. Carmen riprende musicalmente e tematicamente l'opera di Bizet calata ai nostri giorni, in cui “l'uccello ribelle” è Twitter. Humain à l'eau tocca il tema dell'ecologia con i suoi ritmi dance venati di house. Quand c'est? è un altro brano forte. Dietro i ritmi rarefatti e morbidi che incantano si nasconde il tema del cancro. Quanti altri artisti lo hanno trattato in questo modo, o ne sarebbero capaci? In un mondo in cui ancora si dice “un brutto male” e di sensibilizzazione, prevenzione e raccolta fondi in favore della ricerca non se ne fanno mai abbastanza, Stromae si rivolge direttamente al cancro: “Cancro, cancro, chi è il prossimo?” Un altro sarebbe risultato patetico o fuori luogo. Qui c'è grazia, verità ed equilibrio. Un altro colpo da maestro, è il caso di dirlo.
La società frenetica è messa di fronte a se stessa ancora una volta in Sommeil. Merci è un intermezzo strumentale gradevole. Si chiude con la trascinante Avf, che prende di mira la politica con ritmo incalzante e sincopato. E si chiude felici di aver scoperto un Artista. Senza tuttavia tralasciare completamente la dance, spero che Stromae percorra la strada iniziata con Formidable, tra teatralità, denuncia sociale, grazia e vita vissuta. C'è un forte bisogno di artisti così.
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