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Anticipato dal singolo Liberi, il 18 marzo è uscito il nuovo disco dei Tiromancino dal titolo Indagine su un sentimento. Da quel giorno una settimana in giro per l’Italia per la presentazione presso i punti vendita Fnac e Feltrinelli. A Roma l’ultima tappa, sabato 22 marzo. Federico Zampaglione, mente e cuore dei Tiromancino, si presenta con suo fratello Francesco per raccontare il making of di questo decimo lavoro in studio che arriva a distanza di ben quattro anni dall’ultimo L’Essenziale. Anche in questo caso, e il titolo la dice tutta, i sentimenti sono al centro dell’attenzione, in lungo e in largo. Un analisi e un tentativo di rispondere a dei quesiti per i quali ha voluto allontanarsi e trovare un luogo tranquillo per scrivere.
Disco che si compone di dieci tracce, nove inediti e una cover, registrato interamente a Roma nel 2013, anno in cui i Tiromancino firmano un contratto con la Sony Music. Altra novità, o quasi, è il ritorno in prima linea (e sui poster promozionali) del fratello Francesco nelle vesti di produttore del disco, che non è mai stato davvero lontano (con lui Federico ha scritto le musiche dei suoi due film Shadow e Tulpa, ed apparteneva al progetto Tiromancino già dagli albori). Forse è anche merito suo (di Francesco) se in alcuni brani si percepisce un ritorno alle sonorità originali: chitarra più acustica e inserti di elettronica e synth. Sui testi, non c’è che dire. Federico non si smentisce e riconferma la sua capacità di raccontare sentimenti come libertà, solitudine e amore in modo ineccepibile e diretto. Oltre al fratello, in questo disco spiccano i contributi di Pierpaolo Capovilla (Il teatro degli orrori) per la canzone In una notte di marzo e di Mike Barson, tastierista dei Madness, per la cover di Never Knew Your Name riadattata in italiano e riscritta insieme. A quanto racconta, il disco è stato scritto quasi tutto di getto, ovvero i testi sono arrivati più o meno velocemente e in seguito, con l’aiuto del fratello, sono venute la musica e gli arrangiamenti, senza insistere troppo sul “tecnico” ma lasciando che le canzoni si auto assemblassero in modo naturale.
La scelta delle canzoni proposte nel mini-live è caduta su Liberi (primo singolo uscito a febbraio che ha subito catturato posizioni alte in classifica download), Immagini che lasciano il segno (canzone scritta per la figlia Linda anche lei presente sul piccolo palco), La nostra realtà (che racconta la difficoltà in una coppia di stare “Insieme” quando si è presi ognuno dai propri impegni), Nessuna razionalità (canzone ispirata ai testi del “Califfo” suo grande amico e mentore) e Mai saputo il tuo nome (cover di Never Knew Your Name). Rimango un po’ delusa che abbia lasciato fuori In una notte di marzo, secondo me uno dei due brani più belli di tutto il disco, insieme al singolo Liberi. Un disco che io definirei di transizione dato che arriva, come già detto, dopo diversi anni dall’ultimo; anni in cui Federico si è concentrato maggiormente sulla sua seconda – parallela – attività di regista di film horror e che in un certo modo segna la volontà di ritornare al mondo musicale ma con un atteggiamento diverso, più distaccato, proprio come se lui volesse restare dietro la macchina da presa anche quando fa musica. E’ così che ho interpretato anche l’assenza del titolo sulla copertina del disco. Cosa che, ammetto, non si nota subito perché vi campeggia un bel cuore rosso in fiamme. E’ questo che cattura l’attenzione, ed è questo, fondamentalmente, il punto che viene messo a fuoco nel disco. Il cuore: nucleo e origine di tutte le emozioni raccontate, forse in tono minore rispetto a prima, ma ancora in modo efficace.
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