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Alexander Hawkins
Step Wide, Step Deep
2014
Babel Label
di Giuseppe Celano
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Già co-fondatore di Converge Quartet, Alexander Hawkins aveva bisogno di cercare nuova linfa vitale per poter creare ancora musica, una musica diversa. Per farlo ha dovuto volgere lo sguardo al di fuori dei propri giri rimodellando l’ensemble. ”Step Wide, Step Deep” è il suo sfogo creativo, il nostro pianista inglese lascia molto spazio alla fantasia e alla creatività assoggetta all’improvvisazione (Space of Time Danced Thru e Listen/Glow). L’unico superstite di questa epurazione necessaria per ripartire è Otto Fischer, ottimo chitarrista mai invadente accompagnato da Tom Skinner (già nella Mulatu Astkte band). Completano l'ensemble il sassofonista Shabaka Hutchings, Neil Charles al basso e il violinista Dylan Bates. Forgiven Only Words Once scorre in due minuti velocissimi che cedono il passo alla successiva MO, anticipata da una lunga introduzione in cui il piano impazzito e la batteria nervosa dirigono le danze mantenendo in apnea dura l’ascoltatore. Le conoscenze musicali e le influenze di ogni singolo musicista trovano, per vie tortuose come spesso fa il jazz, il modo di esprimere la propria identità. Suoni diradati, atmosfere inquietanti, sound lugubre sound sinistro sono un classico che introduce quasi tutti i brani, mastodonti lenti a partire ma una volta in fuga capaci di spazzare via qualunque cosa incontrino sul proprio cammino. È tutto un lavoro di tagli e congiunzioni vari generi, innesti fra diverse influenze. Chiamatelo crossover se volte, se fosse un libro sarebbe Frankenstein, ricco di cuciture evidenti ma perfettamente funzionante.
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03/05/2014 -
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