Blessed Child Opera The Darkest Sea  2013  Seahorse Recordings di Stefano De Stefano

Questo nuovo disco dei Blessed Child Opera ovvero la creatura malaticcia di Paolo Messere, mister Seahorse Recordings per intenderci, è un decadente viaggio nella solitudine attraverso l'immagine e il concept dell'isola. Ma questo sesto disco in studio presenta più ombre che luci. Sarà che, pur restando lui l'unica e vera essenza del progetto, l'apporto di musicisti sempre diversi sparsi in giro per l'Italia si fa sentire; fatto sta che il factotum della Seahorse riesce comunque a caratterizzare una produzione che presenta un filo conduttore ben definito: quello di un indie rock di matrice americana che ogni tanto si spoglia della distorsione per virare verso un oscuro alternative folk che ha nei Sophia il propro nume tutelare.
"The Darkest Sea", questo il titolo del nuovo album, è appunto disco scuro, sofferto e profondo come il mare che cerca di tratteggiare nel titolo e ci riesce anche per una discreta parte; le derive noise e post rock sono una presenza costante durante tutto l'ascolto di un lavoro che mette stavolta la malinconica melodia in secondo piano.
Felici eccezioni sono messe proprio lì in mezzo con In The Morning e 45, Near The Sea: insomma siamo dalle parti di gente come Matt Elliott, Nick Cave e Mark Lanegan per intenderci. E non è qui il problema, piuttosto la mancanza che si avverte è quella di una vera grande canzone: forse nel caso di Friends Faraway ci siamo molto vicini ma alla fine dell'ascolto di questo nuovo album di Messere la sensazione è quella di aver fatto un poderoso viaggio attraverso decadenti e angusti spazi sonori piuttosto che attraverso canzoni memorabili. Una cosa, quella di piazzare delle canzoni di struggente e malata bellezza, che accadeva fino a qualche disco fa. Promosso a metà.

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19/05/2014 -  ©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati