Machine Mass Inti  2013  MoonJune Records di Giuseppe Celano

Machine Mass è un trio di musicisti navigati alle prese con sassofono (Dave Liebman), chitarra Michel Delville (a lavoro anche con The Wrong Object di cui ci siamo occupati e douBt) e Tony Bianco alla batteria. ”Inti” è un disco di contaminazioni e improvvisazione che attraversa la progressione fusion sin dell’opener Inti.
La sezione ritmica è nervosa, i dialoghi fra chitarre e batteria sono serrati e furenti, sfigurati da esplosioni di rabbia del sax. Non siamo proprio su territori free se è questa la vostra paura, ma su strutture rigidamente elastiche (Utoma). È una band affiatata che rispetta le regole di base ma spesso si lascia trasportare dalla furia degli elementi (jazz rock). Controtempi, improvvise virate ritmiche e accordi dissonanti di pianoforte minacciano tutto il disco senza permettere mai all’ascoltatore di sistemarsi in una comoda e sicura posizione d’ascolto.
È l’ossigeno a mancare, ci si sente in affanno dentro Centipede e la sua forsennata corsa verso l’implosione ritmica. Sostenuti dalla sei corde, impegnata in scale acide e corrosive, i raid del sassofono sfidano il contrabbasso inarrestabile. Tanto basterebbe all’acquisto, ma c’è dell’altro suddiviso in almeno altre tre tracce memorabili (In A Silent Way, per dirne una) su nove totali di livello molto alto (The Secret Place con Saba Twelde alla voce). Non c’è bisogno di aggiungere altro se non che in Elizabeth è racchiusa la vera essenza di questa produzione. Smettetela di trastullarvi con Spotify e il download selvaggio, ogni tanto comprateli i dischi, soprattutto quelli buoni. Magari ci cascate, magari vi piace pure, magari eh...

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10/06/2014 -  ©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati