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Dominic Lash Quartet
Opabinia
2014
Babel Label
di Claudio Prandin
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Dominic Lash è un bassista/contrabbassista che negli ultimi anni si è ritagliato uno spazio rilevante nella scena jazz londinese grazie soprattutto alle sue capacità di improvvisazione. Insieme all’amico pianista Alexander Awkins (anche lui recentemente ha pubblicato il suo primo disco da solista), al percussionista Javier Carmona e al sassofonista Ricardo Tejero (entrambi madrileni), ha pubblicato questo disco che propone brani più o meno strutturati ma che mantengono la freschezza delle improvvisazioni. Essendo materiale su cui non è stato svolto un lavoro di sintesi, un lavoro di coesione e omogeneità, risulta un tantino ostico da ascoltare; la sensazione è quella di un assemblaggio anarchico di eventi asincroni dove la batteria sembra vagare in solitudine, invano inseguita dagli altri strumenti; piano piano però, dal caos, affiora un unicum omogeneo che sembra contenere una scintilla di volontarietà. L’unico brano con una melodia riconoscibile è Halt the Busterman; gli altri sono appunto viaggi solitari di quattro strumentisti che ogni tanto si re-incontrano in un ritmo comune: la più significativa è la nevrastenica Double file. Il titolo del disco cita un animale estinto 500 milioni di anni fa, l’”Opabinia” appunto, che per decenni ha diviso la comunità scientifica: la particolarità del suo corpo e soprattutto della sua testa dotata di cinque occhi ha seminato molti dubbi sulla sua vita e sulla sua estinzione; Dominic ha affermato di aver trovato molte convergenze tra queste incertezze e il suo modo di improvvisare: come si è estinta l’opabinia? Come nasce la musica? Forse entrambi in seguito ad un’imprevedibile casualità.
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//www.youtube.com/embed/DyUfhlsOHKs
28/06/2014 -
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