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Elbow
The Take Off And Landing Of Everything
2014
Fiction / Concord
di Francesca Ferrari
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Non ho mai capito perché, ma gli Elbow sono un vero e proprio mistero che si nasconde tra le pieghe del music biz. I loro album sono sempre un perfetto lavoro di artigianato, calore classe, musicalmente affascinanti, tecnicamente impeccabili, ma - qui viene il mistero - restano racchiusi nella loro piccola nicchia e apprezzati dal loro relativamente ristretto pubblico di appassionati. Quando nel 2011 suonarono all’Heineken Jammin’ Festival, alle tre del pomeriggio sotto il palco eravamo venti persone scarse, eppure, lontani dalla dovuta frustrazione il gruppo di Guy Garvey fece un gran bel set. Tutto questo nonostante la band sia attiva dal 1997, abbia vinto un Mercury Prize, abbia pubblicato fino ad oggi 5 album in studio e fatto un numero notevole di date. Certo chiamarsi “Gomito” non aiuta ma sembra che Elbow sia la parola più bella della lingua inglese.
Forse però il 2014 per loro è l’anno della svolta. Il loro sesto album in studio The Take Off And Landing Of Everything ha debuttato direttamente in testa alla classifica britannica divenendo in assoluto il loro primo chart topper. Per un gruppo come gli Elbow il successo di critica non è mai mancato; per quanto riguarda invece il pubblico il discorso è diverso perché è uno di quei gruppi che segui con appassionata devozione godendo dell’intimità del rapporto band/fans. Ora, saperli in corsa per le vette delle classifiche da una parte è ovviamente un piacere - quello di un meritato traguardo troppo a lungo non raggiunto – dall’altra è una sensazione strana, un po’ triste, come di un segreto portato dentro per tanto tempo e poi finalmente svelato. Ma basta sentire The Take Off And Landing Of Everything con il suo sereno incedere, per ritrovare di nuovo quell’intimità lontana dalle masse e dalle classifiche, quell’impressione di buon artigianato sonoro, quel senso di intima confidenza data dalla voce di Guy Garvey, perché agli Elbow non servono effetti speciali per stregare arene gremite di pubblico, ma gli basta essere quello che sono e fare quello che sanno fare – bene! – per mantenere un contatto sincero con li vuole seguire.
Il successo per gruppi del genere può essere una lama a doppio taglio, che deve essere un motivo in più per rimanere fedeli a se stessi e non per prendere la strada più facile, e per ora sembra che la band inglese sappia bene cosa vogliono i fans, ossia che continuino a essere semplicemente gli Elbow!
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//www.youtube.com/embed/dELKUivJo4w
03/07/2014 -
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