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2Hurt
On Bended Knee
2014
Lostunes Records / Goodfellas
di Giancarlo De Chirico
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Album di grande intensità e felicemente ispirato che segna il ritorno discografico dei 2Hurt, una band nata nel 2009 che ruota intorno al nucleo originario formato da Paolo ”Spunk” Bertozzi, ex Fasten Belt, chitarra e voce, e da Laura Senatore, violino; a loro si sono aggiunti nel tempo Roberto Leone, chitarra, Giancarlo Cherubini, basso elettrico e Marco Dinicolantonio, batteria.
Questo 'On Bended Knee' è il quinto disco dei 2Hurt e giunge dopo 'Mexican City Blues', un album solo strumentale uscito nel 2013. Le note lancinanti della chitarra di Paolo Bertozzi si intrecciano a perfezione con gli interventi struggenti del violino di Laura Senatore e questo sovrapporsi di due strumenti solisti è il vero e proprio marchio di fabbrica dei 2Hurt. Sul nuovo disco Paolo Bertozzi torna a cantare e la sua vocalità roca e sofferta si innesta con naturalezza su ballate molto evocative e cariche di atmosfera come Painful Memories, il brano trainante dell’album, e l’altrettanto valida Find My Way Back Home. All’afflato punk delle origini si abbina una ricerca stilistica che affonda le sue radici sia su elementi psichedelici che su un combat folk di ottima levatura. Tale combinazione conferisce una grande energia ai singoli brani, anche a episodi acustici che rispondono ai titoli di Tonight I’ll Let You Know e Whilst We Have A Ball. E’ un po’ come se ci ritrovassimo ad ascoltare di colpo dopo tanti anni nuove composizioni dei Clash o dei Pogues, tanto per intenderci, e non si tratta solo di citazioni o di influenze musicali, ma di un modo di fare musica e concepire canzoni che trova in quella fiera stagione le sue radici. Young Suicide è disperata e straziante quanto basta, mentre Without Affection contiene anche lunghi e interessanti passaggi elettrici solo strumentali. Davvero molto bella Revenge Burns Under The Sun, una rock ballad densa e ricca di good vibes. Se su Black Coffee il guitar work di Bertozzi disegna atmosfere di pregio sullo stile di quelle tanto care a Neil Young, allo stesso modo possiamo definire molto dylaniana Sofia’s Lullaby, la ballata che chiude un album di grande spessore, anche sul piano delle liriche.
Il disco è stato registrato agli Helikonia Studio di Roma l’estate scorsa e permetterà a quanti lo ascolteranno di vivere per intero le emozioni in musica trasmesse dal folk rock psichedelico dei ritrovati 2Hurt. Da ascoltare.
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09/10/2014 -
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