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Tom Petty And The Heartbreakers
Hypnotic Eye
2014
Reprise
di Giancarlo De Chirico
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Nulla è cambiato, niente invecchia nell’universo musicale di Tom Petty e dei suoi Heartbreakers e il suo Rock and Roll - intriso di psichedelia e di melodie americane - è fatto per resistere, ha voglia di restare. 'Hypnotic Eye' è il suo tredicesimo album in studio e si rivela come un disco che non passerà di certo inosservato fra quanti hanno vissuto la stagione degli anni Settanta e hanno amato pienamente quei suoni. E’ un album molto guitar oriented e non potrebbe essere diversamente se appena vi fermate a considerare la storia musicale di Thomas Earl Petty, che è stato con la sua chitarra elettrica un valido collaboratore e un supporto di Bob Dylan quaranta anni fa. Il suo Rock and Roll non è mai stato contaminato dalle mode o da altri generi musicali e il pubblico ha sempre apprezzato quelle tracce di verità incastonate fra le note delle sue canzoni, brani che oggi come allora ti permettono ancora di sognare.
'Hypnotic Eye' vede la luce dopo un lavoro lungo quasi tre anni ed è stato prodotto dallo stesso Petty insieme all’amico di sempre Mike Campbell, chitarrista degli Heartbreakers, e a Ryan Ulyate. I protagonisti delle storie messe in musica dalla chitarra di Tom Petty sono personaggi che vivono ai margini del sogno americano ma si aggrappano ad esso con le unghie e con i denti, che mettono in campo il cuore là dove la ragione non basta. Una umanità fragile e alla disperata ricerca di se stessa, la cui descrizione denota una grande partecipazione dell’autore, mai distante dal mondo di cui canta. Si comincia con il Rock and Roll spinto, molto gradevole, mai banale, di American Dream Plan B, per proseguire poi con il garage rock misto a psichedelia di Fault Lines, ma il vero capolavoro assume il titolo di Red River, un brano molto riconoscibile, che mette in evidenza il marchio di fabbrica degli Heartbreakers, ma che risulta comunque bellissimo, grazie a quel suo groove interno fatto di rock e poesia, di energia e melodia, che conquista al primo ascolto. Su un buon livello Full Grown Boy e Sins Of My Youth, le ballate lente, piacevolmente jazzate, inserite sul nuovo album, mentre il Rock and Roll si affaccia ancora con prepotenza su brani come All You Can Carry, Forgotten Man e U Get Me High.
Da non dimenticare infine le citazioni blues rivisitate dall’“occhio ipnotico” di Tom Petty: Burnt Out Town e Shadow People sono due capolavori assoluti, due blues elettrici molto intensi e tirati, sufficientemente sporchi da meritare per intero un vostro ripetuto e soddisfatto ascolto. Album da non perdere.
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16/10/2014 -
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