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Rustie
Green Language
2014
Warp Records
di Valerio Di Marco
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Trap non è solo il nome di uno dei mister più vincenti del calcio italiano ma anche di un sottogenere dell’hip-hop nato all’inizio degli anni novanta nel sud degli Stati Uniti che si caratterizza per contenuti – musiche, testi - particolarmente duri e “cattivi”, e che da qualche anno in Europa una fitta schiera di DJ e produttori d’oltremanica ha iniziato a rivalutare. Tra questi spicca sicuramente Rustie, all’anagrafe Russell Whyte, scozzese, che con ”Green Language”, seconda prova sulla lunga distanza dopo “Glass Swords” del 2011, ridefinisce i contorni di un genere che anche grazie a lui si sta diffondendo tra i cultori dell’elettronica più spinta. E lo fa traendo ispirazione dalla natura, dagli uccelli…e dalle albe. Il disco infatti è stato registrato interamente nelle primissime ore del mattino, presso una remota località della Scozia. Un lavoro complesso, non di facilissima assimilazione, in cui l’afflato synth flirta con l’ortodossia trap, in special modo in episodi dal grande impatto come Up Down, con la partecipazione del rapper D Double E dei Newham Generals, Attack, con Danny Brown, e Lost, con il produttore Redinho. Sono le comparsate illustri, infatti, il piatto forte di un album visionario, “strano”, originale e che sembra anticipare un linguaggio nuovo. Per ora verde, in futuro si vedrà.
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//www.youtube.com/embed/bov2Bl0WPAk
26/11/2014 -
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