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Alessandro Grazian
L’Età Più Forte
2015
Lavorarestanca
di Valerio Di Marco
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Qual’è l’età più forte? Per Alessandro Grazian, giovane cantautore padovano, è quella dell’entusiasmo disincantato. Le canzoni del suo quarto disco - infatti - oltre ad essere una summa autobiografica dei suoi primi dieci anni di carriera, parlano di disillusione, solitudine, amori non corrisposti e vendere l’anima al diavolo disobbedendo ai propri valori per sopravvivere. Insomma, un quadretto niente male dei rapporti interpersonali e l’inquietudine che ne deriva. Ma oltre alla sfera privata, ”L’Età Più Forte” (titolo che omaggia lo scrittore francese Simone De Beauvoir) tocca anche temi sociali e culturali come l’emigrazione interna. E i testi sono più diretti rispetto al passato, fermo restando il tratto poetico che da sempre contraddistingue il songwriting del Nostro.
Musicalmente, invece, se con “Armi” Grazian spalancava le porte al suo background più insospettabile (quello alt-rock, shoegaze e new-wave, scegliendo di allontanarsi temporaneamente dal mondo acustico che tanto lo aveva caratterizzato), questa volta realizza un disco che è la sintesi perfetta del suo percorso acustico/elettrico, aprendosi a suggestioni dream-pop e a nuove soluzioni melodiche che si intrecciano ad atmosfere sognanti sospese tra psichedelica e ambient/chamber pop. Una nuova via per la canzone d’autore italiana che si sostanzia in dieci tracce scritte in un tempo relativamente breve, appena concluso il tour di “Armi”, e che rappresentano perfettamente le tante sfaccettature che il cantautore ha imparato ad assecondare e coltivare. E dopo dieci anni è il momento di guardarsi indietro. Anche se «tirare le somme non significa tirare un sospiro di sollievo ma è comunque un traguardo da tagliare a testa alta in virtù di una coscienza e di un entusiasmo disincantato verso il proprio passato, presente e futuro».
Tra gli episodi più intriganti del disco figurano La Risposta, che si muove tra canzone d’autore e chitarre eteree alla Beach House, Se Io Fossi Una Band Mi Scioglierei, instant-song dalle reminiscenze “soniche”, e Lasciarti Scegliere, che parla di una persona che non accetta di scegliere ma lascia agli altri il compito di farlo. Del resto, quello della “scelta” è il tema portante di questo lavoro. «Scegliere significa schierarsi e dividere le persone che ti sono intorno. Ma questa necessità non è facile da compiersi, e talvolta ci mette in ‘crisi’». Che deriva dal greco ‘krisis’, che a sua volta significa ‘scelta’. Ed ecco che tutto torna.
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22/01/2015 -
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