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A Roma, i KuTso, li conoscevamo anche prima del loro esordio a Sanremo e l’annuncio di un loro concerto è sempre una gran festa. Il quartetto dei castelli è infatti una realtà musicale che si è imposta nel panorama della musica alternativa della capitale, concerto dopo concerto, a suon di mosse di kung fu, urla, tante risate e altrettante verticali. Una gavetta nei locali che sa di ascesa inesorabile verso il successo: dai locali in periferia ai centri sociali, dai sold out in locali quali “Il circolo degli Artisti” all’apertura dei live di colleghi con seguiti importanti come Caparezza, Daniele Silvestri e Negramaro passando, inoltre, per il concertone del Primo Maggio. Insomma, quando i KuTso hanno annunciato la loro partecipazione al Festival più amato e odiato della musica italiana sono seguite numerose esultanze e commenti speranzosi. Finalmente qualcosa di bello. Come previsto l’adrenalinica esuberanza di Matteo Gabbianelli e soci ha portato una cascata di novità e di freschezza che ha invaso le case di chi guardava per la prima volta lo show. In poco più di due minuti hanno stravolto ogni piano di regia della Rai mandando in confusione le telecamere che non sapevano più chi inquadrare, hanno ballato e cantato di “petting al cinema” e, magia, strappato una battuta niente male anche a Carlo Conti; certo, giocata sul nome della band e sulla pronuncia della “u” chiusa, ma sempre meglio del suo classico repertorio. Elisa, il brano in gara, si è classificato secondo con grande sorpresa ma anche un po’ di rammarico…o forse, visti i precedenti, meglio così? In molti li hanno accostati agli Elio e Le Storie Tese ma loro preferiscono accostarsi allo storico cantautore Rino Gaetano. D’altronde le somiglianze ci sono e se lui fu il primo a pronunciare la parola “sesso” a Sanremo noi siamo altrettanto sicuri che loro sono stati i primi a pronunciare in un brano la parola “petting”. In questo momento i KuTso sono impegnatissimi nel loro ‘Perpetuo Tour’ con cui stanno presentando il loro secondo album ufficiale :”Musica Per Persone Sensibili”. Un album che è un po’ un vaso di Pandora al contrario, basta una sbirciata sotto il coperchio per essere travolti da una raffica di positività, euforia e voglia di scalmanarsi concentrata su note così dannatamente Hard Rock da far ciondolare la testa. In questo lavoro c’è il non sense di Bevo Te, il cinismo di Callcenter, i cori da pogo, salti e abbracci sotto il palco di Io Rosico. Ma quale Rockstar è un irriverente inno delle occasioni perdute mentre Triste, in collaborazione con Roberto Angelini, è il brano d’amore un po’ malinconico ottimo per la chiusura dell’album. Nei testi dei KuTso, tra non sense e falsetti, troviamo spesso una visione della realtà cinica e disillusa che contrasta con le sonorità spensierate e allegre; anche se, in fondo, la risata e la festa prevalgono; sempre. ”Musica Per Persone Sensibili” è stato prodotto da Alex Britti e vede al suo interno diverse collaborazioni come l’ex Radici nel Cemento Adriano Bono e il rapper Piotta. Giunti a questo punto ai KuTso auguriamo di proseguire lungo il proprio percorso visto che sono perfettamente in orario per non perdere il loro treno. A voi, se non avete ancora assistito ad un loro concerto, auguriamo di parteciparvi, perché fidatevi, c’è da divertirsi.
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