|
BENVENUTO SU EXTRA! MUSIC MAGAZINE - La prima rivista musicale on line, articoli, recensioni, programmazione, musicale, eventi, rock, jazz, musica live
|
|
|
|
|
|
Tobias Jesso Jr.
Goon
2015
True Panther Sounds
di Gianluca Grasselli
|
|
La storia che c’è dietro 'Goon' album d’esordio di Tobias Jesso Jr. è una di quelle che starebbero bene in un film tra il drammatico e il lieto fine; o lieto inizio per meglio dire.
Tobias è un ragazzo del Canada di venticinque anni che decide di trasferirsi a Los Angeles per suonare il basso e comporre musica. Nella testa, dietro la folta capigliatura riccia, si nasconde il sogno americano del music business: diventare un musicista e un compositore. Passano gli anni e il ragazzo di Vancouver accumula delusioni e difficoltà fino a che non decide di tornare nel suo Canada per stare vicino alla madre malata di cancro. Raccolte con sé le sconfitte e la nuova personale visione del mondo, Tobias si ritrova solo con il suo dolore e il pianoforte abbandonato dalla sorella; nonostante sia per lui uno strumento nuovo, abituato a suonare la chitarra e il basso, decide di comporre delle melodie. Nel tempo, inizia a scrivere i suoi primi brani come Just A Dream in cui, da padre immaginario, prova a spiegare alla sua ipotetica figlia il significato delle cose: “Can't explain the world to you, I can't explain the things that people choose to do. There's a thing called hate, and there's a thing called love too, like the love I have for your mom and for you”. Solo la sua voce, un po’ incerta e timida, accompagnata dal pianoforte.
Invia delle demo ad alcuni artisti di cui nutre una profonda stima e la prima risposta che riceve è di Chet “JR” White, ex-Girls, il quale si innamora del modo di cantare e suonare di Tobias. Da qui, una rapida ascesa verso un’inaspettata notorietà che lo porta da esordiente a suonare al live del Pitchfork Music Festival. Un punto di partenza che non può far altro che accrescere le aspettative sul suo album d’esordio. Il giorno della pubblicazione di 'Goon' segna l’inizio del “lieto fine” (perdonate il gioco di parole) del nostro ipotetico film. Tobias Jesso Jr. viene riconosciuto come grande cantautore dalla totalità delle riviste internazionali, illustri colleghi si complimentano con lui pubblicamente, arriva il primo tour portando così la notorietà che l’ormai trentenne ricercava da anni.
'Goon' è una collezione di dodici brani e vede nella veste di produttori Ariel Rechtshaid, John Collins dei New Pornographers, Patrick Carney dei Black Keys e il già citato Chet White. La centralità dell’album consiste nella delicata combinazione tra la voce di Jesso e le flebili note, spesso malinconiche, del pianoforte; l’ottimo lavoro di produzione si nota nell’aggiunta di elementi sonori che non vanno mai ad intaccare la musicalità dell’artista che raggiunge livelli di emotività molto elevati. I testi traggono ispirazione dalla vita personale dello stesso Tobias e contribuiscono a creare un’atmosfera molto intima; How Could You Babe è una triste confessione dell’artista verso la ragazza che lo ha lasciato per amare un’altra persona, mentre Leaving LA e Hollywood racchiudono in sé la sensazione di sconfitta e del fallimento che lo hanno spinto ad abbandonare gli Stati Uniti. "I think I’m gonna die In Hollywood", dice nell’ultimo verso del brano prima che la voce lasci il posto ad una tromba ubriaca.
Tobias Jesso Jr con il suo album d’esordio ha creato un piccolo gioiellino fuori dal tempo con molti richiami al passato ma allo stesso tempo originale e sincero. Il songwriting profondo e accessibile, la cura melodica dello strumento, quel senso di familiarità che infondono le sue canzoni sono solo alcune delle ragioni per amare questo esordiente di ventinove anni. 'Goon' è una piacevole sorpresa in un mondo dove il cantautorato confidenziale svanisce sempre più lasciando il posto ad artificiali superproduzioni.
|
|
//www.youtube.com/embed/uu1Ko02P7vk
30/03/2015 -
©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|
|
|
|
|
©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|