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Qualcuno ancora si ostina a considerare artisti come Steve Hackett, e forse lui in particolare, una sorta di reduce, un sopravvissuto alla traversata del prog dall’età dell’oro dei Genesis ad oggi. Non è così, e che Steve abbia una forte personalità come musicista, ben distinta da quello che è stato il suo, seppur pregevole, lavoro in quell’epoca è tutto da ascoltare in questo morbido, sfumato ed originalissimo 'Wolflight', successore del brillante 'Beyond The Shrouded Horizon' e da questo profondamente diverso, improntato a un’atmosfera più laid-back e a tratti quasi mistica.
Out Of The Body è un prologo strumentale orchestrale dal forte gusto melodico, l’impronta neoclassica della chitarra a fare da filo conduttore con il seguito della tracklist. La title track, corredata di un bel video, propone un vellutato folk rock con la chitarra di Hackett sempre in primissimo piano, sorniona e delicata. L’eccellente Love Song To A Vampire (da non confondersi con la quasi omonima Love Song For A Vampire di Annie Lennox, che ricordiamo nella colonna sonora del 'Dracula' di Coppola) spicca per qualità, originalità e composizione: a brillare è soprattutto il basso di Chris Squire, ma anche la chitarra prende letteralmente vita in un assolo grandioso, che digrada fluido in una cavalcata vibrante fino al termine del brano.
The Wheel’s Turning contiene diversi elementi imbastiti senza troppi pensieri su di una melodia ottantiana, forse è da intendersi come puro divertissement ma certo non regge il confronto con le meno fantasiose, ma più empatiche ballad Earthshine e Loving Sea, per nulla dire di Corcyan Fire, dinamica e piacevole senza perdere il tono intimistico. Qui emerge anche la vena narrativa del cantautore Hackett, che introduce tra l’altro anche il suono sognante e fiabesco di un’arpa per condurci attraverso un portale fatato che possiamo scorgere anche in Dust And Dreams, dalle sonorità e dai ritmi decisamente etnici. Colori esotici anche per Black Thunder, che però valorizza maggiormente un suono di chitarra cupo e il basso pulsante di Squire.
'Wolflight' ricostruisce attraverso alcuni episodi significativi la conquista della libertà ad opera del genere umano. Se tale conquista sia un dato di fatto, caro Steve, è discutibile, viste le brutture con cui dobbiamo fare i conti quotidianamente. Di certo, però, l’album ha una decisa tendenza all’”oltre”, quasi spirituale dicevamo, e può forse essere inteso come una visione utopica e sognatrice di un’era dell’Acquario che, a volerlo davvero, potremmo costruire. Grande impianto narrativo e grande, grandissima cornice musicale.
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