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We Are Waves
Promises
2015
MeatBeat Records
di Claudio Biffi
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Ci stiamo avvicinando ai giorni fatidici per gli studenti liceali: gli esami di maturità e questa data mi riporta al 1982, che è anche il brano di apertura del cd, anno in cui ho passato lo stesso travaglio e in cui ascoltavamo tra gli altri la new wave elettronica degli Ultravox, dei Cure e quella più rock dei primi U2 di “Boy” e “October” e dei Simple Minds di “Promised You A Miracle” per intenderci. Sempre per restare in tema scolastico, se volete un Bignami musicale di quel periodo, oggi ve lo servono su di un piatto d’argento i torinesi We Are Waves con il loro secondo album ”Promises” che incarna nelle tematiche il vero senso tormentato e ansiogeno della parte più dark del movimento un po’ Joy Division (Lovers Loners Losers) e Sister Of Mercy (Monochrome) ma che abbraccia anche quella più synth degli Editors (Wreckage) o dei White Lies attuali (Wasted). La matrice anglosassone è ben definita e i brani tecnicamente sono quanto di meglio ci si può aspettare nel genere e decisamente ben eseguiti dal quartetto composto da Fabio Viassone (voce e chitarra) e Cesare Corso (synths) entrambi autori dei brani e da Fabio Menegatti al basso e Francesco Pezzali alla batteria. Il rischio di cadere nell’effetto cover band c’è tutto ma dopo un paio di ascolti si trova una certa personalità nell’impostazione della scaletta degli 11 brani che compongono il cd e l’effetto melanconico si stempera per lasciare la via aperta ad un tentativo di sperimentare qualcosa che possa contraddistinguere la band. A sentire la loro dichiarazione questo non è che l’inizio dell’avventura: «Siamo in una fase in cui stiamo promettendo qualcosa, nella nostra musica come nelle nostre vite. Questo da un lato ci spaventa, dall’altro è uno stimolo, un nuovo capitolo da abbracciare in pieno, con tutto quello che comporterà, nel bene e nel male. “Promises” è un disco vulcanico, a metà tra i grandi palchi degli anni ’80 e gli acidi visionari videoclip dell’elettronica moderna. Un disco in cui i vecchi sintetizzatori si alzano dai supporti e ti attaccano alla giugulare».
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//www.youtube.com/embed/ufhrUYYNYck
26/05/2015 -
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