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Micachu And The Shapes
Good Sad Happy Bad
2015
Rough Trade
di Claudio Prandin
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Nel bellissimo libro 'Il signore delle mosche' William Golding immagina un mondo abitato esclusivamente da ragazzi e da bambini; analizzando le relazioni che si creano tra i protagonisti raggiunge conclusioni inaspettate che invitano a riflettere attentamente. Si potrebbe dire che il nuovo disco dei Micachu And The Shapes capitanati dalla cantante Mica Levi riproduca l’esperimento sociologico trasportandolo in musica: 'Good Sad Happy Bad' sembra composto da bambini privi di cultura musicale a cui siano stati forniti strambi strumenti volutamente scordati; la cosa interessante è che l’esito è spiazzante ma tutt’altro che negativo. Il cantato appare distratto e prodotto da un bambino sotto anestesia mentre gli arrangiamenti sono sconclusionati e ridotti all’osso; in Waiting si limitano addirittura ad una semplice scala di cinque note riprodotte in un loop ripetitivo; potrebbe benissimo provenire dalla suoneria di un vecchio cellulare. In Unity una voce strozzata imita un growl sottovoce che disorienta ma che dopo qualche secondo di smarrimento fa pensare a qualcosa di geniale.
Tutti i brani contengono suoni elettronici particolari riconducibili forse ai primi esperimenti degli embrionali Porcupine Tree, fatta eccezione per Peach e Suffering che con la comparsa della chitarra acustica si possono definire delle languide ballate. Ascoltare queste brevi tracce mette a dura prova perché svicolano da qualsiasi definizione, sdoganano qualsiasi tipo di classificazione e impongono un’attenzione costante per godersi le inusuali ambientazioni. Devo dire che raramente ho ascoltato dischi così lontani dalle strategie commerciali e dalle ricerche di mercato ma questo rappresenta senza dubbio un merito in più.
Si narra che il disco sia nato direttamente dalle prove che la band stava eseguendo nella classica saletta; il batterista Mark Pell avrebbe registrato tutto all’insaputa degli altri componenti e alla fine avrebbe rivelato l’espediente; riascoltando le registrazioni furono così soddisfatti di ciò che avevano prodotto che si misero subito al lavoro sui testi concludendo l’album in una semplice sessione di lavoro.
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//www.youtube.com/embed/bnFMJgrxMWE
15/09/2015 -
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