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GEoRGiA è Georgia Barnes, 21enne londinese, seconda, forse terza, generazione del mondo elettronico anglosassone, anche per ascendenze genealogiche: è figlia di Neil Barnes metà di quei Leftfield che hanno inaugurato la scena elettronica europea agli albori degli anni Novanta.
GEoRGia è una percussionista e multi-strumentista, cantante e cantautrice, dalle mille attitudini e passioni (anche di provetta calciatrice) con la musica elettronica come guida di conoscenze: tra vicino ed estremo oriente (culture che ha studiato anche all'università); nord e sud del mondo, ma con i suoi buoni piedi calcistici ben piantati in quella mirabile metropoli che è London City, anzi per le strade di East London, alla ricerca di Sheila: she's a diva (Move Systems).
E il disco omonimo, 12 ricchissime tracce, è una perla di potenza, poesia e sonorità per nulla scontate. Può apparire come un incrocio iper-evolutivo di Grimes e M.I.A. (sua autentica ed esplicita passione), ma anche e soprattutto come qualcosa che si aggira dalle parti di un'urgenza (post-)punk. Rudezza da strada e narrazione politica metropolitana, che genera legami immediati con la sua cara amica Kate Tempest. E un'ampia manciata di splendidi pezzi.
Si comincia con Kombine: sfondi di melodie anglo-pakistane con beat assai elaborati e un ritornello da trip, I might get the wrong boy, but I'mma get you back! Poi i dolorosi beat, sporchi e altisonanti, di Be Ache: The Enemy. Per arrivare ad un altro dei picchi dell'intero album, quella ricercatissima perfomance vocale e sonora che è Nothing Solution, molto in odore M.I.A. L'incantato loop di Hold It e le stratificazioni percussive di Digits, sempre con una voce che porta a perderci nei gorghi oscuri e scintillanti. Tell Me About It è sottilmente urticante, quanto il cupo fomento di Move Systems con una parte centrale semplicemente perfetta: Systems always lie about who we are. E poi la dilatata ballata di 10 Heart Wrecking Animals sospesa su vuoti e suoni siderali, che fa forse il paio con You, chiusura.
Forse esageriamo, ma, a distanza di anni, troviamo la stessa devastante inventività che rintracciamo in quel capolavoro di esordio che fu 'A Sufi And A Killer' di Gonjasufi (WARP 2009). Del distopico maestro di yoga abbiamo un po' perso le tracce, mentre con GEoRGiA siamo sicuri di aver trovato una stella, nata con la musica elettronica in testa e nel cuore, che ci accompagnerà a lungo.
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