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Julia Kent
Asperities
2015
The Leaf Label
di Giancarlo De Chirico
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Quarto album solo per Julia Kent, artista canadese, ex violoncellista di Antony & The Johnsons, da diverso tempo però impegnata a comporre musiche per installazioni d’arte contemporanea, per colonne sonore cinematografiche, per spettacoli di teatro e danza. Il disco è bellissimo e porta ad un suo naturale compimento il discorso di ricerca iniziato anni fa con 'Delay' e proseguito poi nel tempo con 'Green And Grey' e con il successivo 'Character'. Il nuovo album si intitola 'Asperities' ed è stato registrato per intero a casa della stessa Kent a New York per poi essere masterizzato al Black Knoll Studio di Rafael Anton Irisarri.
Le “asperità” del titolo sono quelle che dobbiamo tutti affrontare nella vita e che la stessa Julia si è trovata davanti in più di un’occasione. Ma il semplice fatto di non essersi lasciata abbattere dai momenti difficili le ha conferito più forza, nella vita così come nei suoi studi sulla possibilità di incontro fra il suono del suo violoncello e l’elettronica. Composizioni come The Leopard, Flag Of No Country e la bellissima Invitation To The Voyage, ispirata a una poesia di Baudelaire, riconciliano con la musica e offrono una possibilità espressiva in più sia all’elettronica, alla musica ambient in generale che alla musica classica moderna. Sono questi gli ambiti in cui si muove da diverso tempo Julia Kent che nell’occasione sembra aver trovato la chimica giusta fra i diversi elementi: sonorità lancinanti e maestose, dall’incedere lento si incontrano con una dimensione noise a tratti incalzante, con dei loop elettronici inquietanti e realizzano sul piano sonoro un qualcosa di assolutamente mistico, che resta unico e inimitabile.
Sovrapposizioni musicali che sembrano disegnate nel vuoto, che fanno viaggiare la mente, che la mettono in contatto con le nostre emozioni. Costruzioni astratte, ma ripetute in modo volutamente ossessivo e fortemente simbolico. Intrecci sonori di grande levatura il cui ascolto ti assorbe interamente come la lettura di un buon libro, come un qualcosa che senti come tuo, ti tocca dentro e non vorresti più separartene. Da ascoltare.
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12/12/2015 -
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