Alfio Antico Antico  2016  Origine Rec./Believe Digital di Valerio Di Marco

”Antico”, ma solo di nome. Perché lui è in continua evoluzione, come dimostra anche questo suo ultimo lavoro. Alfio Antico, il più grande tamburellista a cornice della terra, gioca con gli stereotipi e sceglie di discostarsi dal folk in senso stretto demolendo le barriere e abbandonando gli orpelli classici e i ghirigori barocchi a beneficio dei soli tamburello e voce, poi rielaborati in studio con un trattamento di sound design a base di arrangiamenti minimali per chitarra e synth.
Avanguardia applicata alla musica popolare, un pò improvvisazione, un pò esaltazione della logicità.
Il risultato sono undici brani immersi in una dimensione arcaica, irreale, sfumata, talora imprevista, talaltra mantrica e ossessiva, quasi psych. Undici tracce alcune delle quali più vicine alla forma-canzone, altre destrutturate fino all’inverosimile grazie anche al sapiente lavoro in cabina di regìa di Lorenzo "Colapesce" Urciullo e Mario Conte.
Suoni distorti, stomp-box, tamburi, dialetto stretto, unghie di capra e perfino un asino che raglia: tutto è stato fuso assieme per dar vita ad un disco istintivo, ancestrale, animalesco e per questo profondamente poetico nonchè lontano dagli standard radiofonici.
Un lavoro dove tradizione e antico si mescolano ad un concetto progressivo e cerebrale di musica popolare. Meno folclore e più ricerca insomma. Ma si resta anche ancorati ad una dimensione bucolica dove i suoni sono sì ricercati ma è pur sempre la loro radice organica a restare in primo piano. Eh sì, nella guerra tra uomini e macchine sono ancora i primi a trionfare.

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09/01/2016 -  ©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati