Dead Shrimp How Big Is Your Soul  2015  Goodfellas di Giuseppe Celano

Ancora blues cari signori, l’ennesima riconferma che il fascino di questo genere è duro a morire. Li avevamo visti più volte, fra Casa del Jazz e Auditorium Parco della Musica in apertura a Jonathan Wilson se la memoria non ci inganna, oggi i Dead ShriMp rilasciano un nuovo lavoro intitolato ”How Big Is Your Soul?”.
Tredici tracce nuove di zecca per un blues acustico, nero opaco, in cui le pelli si lasciano accompagnare dal basso corposo e dalla slide guitar di Lombi. L’opener Angry Man fa da biglietto da visita mostrando le carte di quella che (ci) sembra a tutti gli effetti una mano molto fortunata. Ai nostri piace affondare le grinfie nelle radici del blues sporcandosi con l’acqua torbida del Mississippi, sanno come sfruttare le aperture melodiche in Rollin Back che potrebbe fare da singolo per la dinamicità dell’andamento dance.
Buona la ballad Go Down Sun, triste e melanconica con la slide libera di cesellare armonie languide mentre il fingerpicking si occupa del resto. La voce è calda e roca, non forza di gola ma cerca abbellimenti nel controcanto. Lo sto(m)p and go di Mississippi Bo’ Weavil farà muovere anche quelli con il culo di piombo che, nel tentativo di star fermi per principio, non potranno impedire alle gambe di tenere il tempo.
I toni sono sommessi, timbriche basse e volumi contenuti. Per muoversi con la necessaria spinta propulsiva, i tre, sfruttano il dinamismo interno delle composizioni (Footprints In The Sand). Nessun clamore o voce grossa nell’esecuzione (Parallel Lines), i muscoli sono pronti ma ben nascosti (Sitting Next To A Stranger), i nervi d’acciaio ma distesi durante un viaggio rilassante e piacevole, sviluppato in poco più di mezzora (Eat Me).

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12/02/2016 -  ©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati