La Categoria Dei Pesi Variabili Ramirez  2015  Goodfellas di Giuseppe Celano

”Ramirez” è il nuovo lavoro di La Categoria Dei Pesi Variabili. Si muove su strade pop rock con svisate progressive e i suoni sono tondi e pieni, molto fine la ricerca del sound giusto e avvolgente, ideato per mettere a proprio agio l’ascoltatore. Accenni jazz, atmosfere da club e ritmiche ossessive in Nuvole In Viaggio sospinta dal basso nervoso e pulsante.
Il canto, se così si può dire, è qualcosa di obliquo. Si passa da toni profondi a inserti caustici. G. Tartaglia è un crooner impazzito che sputa, a denti stretti, testi complessi e ricercati. Nella mente balenano gli Area e Demetrio Stratos e stranamente i Litfiba (Ramirez) ma c’è anche molto, molto altro nascosto fra i beat di questo blocco dal peso variabile.
Nonostante i suoni siano ben prodotti emerge comunque qualcosa di caustico. Una sorta d'insofferenza insita nel songwriting che non ama stare seduto sfruttando armonie melense e giri armonici radio-oriented. La Coda Di Volpe vive in bilico fra Capossela e Calexico mentre tutto il resto è arricchito da citazioni di lusso e buoni arrangiamenti, nuovi e frizzanti nel brano È Nato si Dice (Pierangelo Bertoli) per passare agli elementi melodici di Notte Morfina, ottima traccia spudoratamente appiccicosa ma efficace nella formula.
In altri passaggi ricordano il piglio riottoso di Giovanni Succi e quel canto quasi insofferente di De Andrè. Sono in tre, provengono da Pesaro e mischiano folk, fusion e musica etnica (Orchestra Araba) producendo belle cinquine sonore che, sommate agli slogan usciti dal loro estrattore d'idee, creano un bel lavoro da ascoltare in silenzio e senza distrazioni.
Sono solo al secondo album, superiore al primo, che lascia presagire un futuro del tutto roseo per la band. Ramirez è davvero un album particolare. Nei giorni scorsi, con largo anticipo, avevamo riservato un posto nella top ten di fine anno suggerendo gli Spidergawd come una delle realtà più interessanti da monitorare. Fra gli italiani questo ci sembra il lavoro più originale ascoltato, almeno per ora. La speranza è che i prossimi mesi siano meno implacabili di quest’inizio d’anno, che ha minato profondamente la musica, portandosi via molti importanti tasselli della storia del rock, e portino una ventata di aria fresca e idee vincenti, come progetti sperimentali ancora da brevettare.

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22/02/2016 -  ©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati