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John Cale
M:FANS / Music For A New Society
2016
Double Six / Domino
di Giancarlo De Chirico
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Dopo la morte di Lou Reed, l’amico di sempre, con cui aveva vissuto anni indimenticabili nei Velvet Underground, John Cale ha attraversato un momento davvero difficile: ce l’aveva con il mondo intero, non accettava tale perdita. E’ stato allora che ha cominciato a mettere mano di nuovo ai brani che erano finiti su 'Music For A New Society', il suo album solista uscito nel settembre del 1982. Un disco tanto bello quanto particolare, realizzato in solitudine, intriso di aspetti malinconici e dolenti. Ebbene John Cale ha trasformato in rabbia questa sua nuova sofferenza, ha trovato nuova energia da questo lutto, da questo “dolore indicibile” come lui stesso aveva dichiarato, e adesso ha pubblicato lo stesso disco in versione doppio cd: da una parte la versione rimasterizzata dell’album originale, più una bonus track (intitolata In The Library Of Force) e due outtakes; dall’altra ci sono gli stessi brani ma rivisitati in chiave elettronica, con soluzioni che partono dalla musica ambient - che era stata anticipata in qualche modo nelle versioni originali - e arrivano allo sperimentalismo più duro. D’altronde i brani dell’edizione del 1982 affrontavano temi come il desiderio violento, il rimorso, la paura, la morte e musicalmente poi erano incredibilmente aperti verso il futuro. Quindi non è stato difficile per uno come John Cale estendere ulteriormente le possibilità armoniche delle vecchie canzoni e realizzare questo lavoro assolutamente straordinario.
Cominciamo dalle note d’organo della nuova versione di If You Were Still Around, dedicata idealmente a Lou Reed. Sullo stesso livello Close Watch, bellissima, anche se ridisegnata per intero in collaborazione con Amber Coffman dei Dirty Projectors e arricchita da frammenti elettronici assolutamente devastanti. E ancora un brano come Thoughtless Kind che diventa una industrial ballad dai contorni oscuri oppure Taking Your Life Into Your Hands, infarcita di beat ventrali e di rumori industriali che non riescono ad impedire l’evolversi della linea melodica ma al contrario, la esaltano. Album da possedere al più presto.
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29/02/2016 -
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