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Il 28 settembre del 2014 al Fonda Theater di Los Angeles si è svolto un concerto che intendeva celebrare nuovamente la musica e le canzoni di George Harrison, il “quiet Beatle”, morto di cancro nel 2001 a Los Angeles nella villa di Ringo Starr. Perché nuovamente? Semplicemente perché un concerto del genere c’è già stato, e che concerto! Era il 29 novembre del 2002 quando alla Royal Albert Hall di Londra Olivia, la vedova di George, e Jeff Lynne, in qualità di direttore artistico, invitarono artisti, amici e collaboratori ad eseguire dal vivo gran parte del repertorio di Mr Harrison. Risposero all’appello in tanti, a partire da Eric Clapton, Paul Mc Cartney, Ringo Starr, Tom Petty, Billy Preston, Anoushka Shankar , Chris Stainton, Jim Capaldi e Gary Brooker . Ebbene, quel concerto è diventato un disco e poi anche un film, insomma è rimasto memorabile. Quindi era un po’ rischioso per Dhani Harrison (il figlio di George) che ha organizzato l’evento insieme al produttore David Zonshine ripresentare la stessa situazione, anche se dodici anni più tardi.
Il cast questa volta è diverso, non più così stellare, ma ugualmente importante. C’è Norah Jones, per esempio, che canta Something, Behind That Locked Door e partecipa al coro finale di All Things Must Pass; ci sono Ben Harper, che esegue una buona versione di Give Me Love Give Me Peace On Earth, Brian Wilson semplicemente fantastico su My Sweet Lord, Perry Farrell dei Jane’s Addiction con una robusta versione di Here Comes The Sun, Ian Astbury dei Cult alle prese con una bella versione acustica di Be Here Now, Brandon Flowers dei Killers con una energetica esecuzione di Got My Mind Set On You e i Black Rebel Motorcycle Club che ci regalano una versione molto originale di The Art Of Dying. E naturalmente c’è Dhani Harrison che è molto maturato musicalmente e che nell’impostazione vocale assomiglia maledettamente a papà George. A lui spettano le esecuzioni di Ballad Of Sir Frankie Crisp (Let It Roll), Savoy Truffle, Let It Down e All Things Must Pass insieme a tutti gli altri.
Il repertorio è molto valido, manca soltanto While My Guitar Gently Weeps, ci sarebbe stata bene, ma lo stesso Dhani Harrison è rimasto molto contento delle scelte musicali e delle performance dei singoli artisti. Mettiamola così: è stata una risposta in terra americana al concerto tributo di Londra del 2002.
'George Fest' viene pubblicato sotto forma di doppio cd ma la confezione contiene anche un dvd con le interviste a tutti i musicisti intervenuti che spiegano come e quanto George Harrison abbia influito sulla loro arte.
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