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Atmosfere d’altri tempi e ricordi di un passato lontano nel primo lavoro di questo straordinario talento artistico che dopo una lunga carriera di live iniziata negli anni ‘90 ha deciso di cristallizzare il suo repertorio su disco e chiamarlo, nostalgicamente, ”I Tempi Belli Non Tornano Più”. Perché sì, erano belli i tempi del Cafè chantant, del burlesque, dell’avanspettacolo, delle ballerine impaiettate e dei fenomeni da baraccone. Mondi fumosi e decadenti, da prima metà del ‘900, che rivivono in un lavoro dove grottesco, comico, tragico, antico e moderno sono fusi con l’abilità dei grandi, e a cui partecipa un cast di altissimo livello che conta, tra gli altri, la violinista, autrice e interprete H.E.R., il polistrumentista e cantante swing Guido Giacomini e l'arrangiatore, autore e polistrumentista Carlo Poddighe. Ma è indubbiamente lui, Sior Mirkaccio, a prendersi la scena alternandosi tra pianoforte, fisarmonica e spinetta, e interpretando i brani con voce graffiante, a volte confidenziale, a volte aggressiva, spesso comica ed esasperata, nonché solleticando l’immaginazione con rimandi e riferimenti vari alla tradizione italica, da Tino Scotti a E.A.Mario fino a Nicola Maldacea e Wanda Osiris. Mirkaccio è un po’ tutto: musicista, cantante, performer, presentatore, caratterista, autore e disc-jokey…Insomma un vero mattatore, un fantasista che diverte e si diverte come un pazzo tra gag, marcette, scioglilingua, canzonette umoristiche e battutacce da caserma, portandoci direttamente lì in sala con lui, seduti in platea, a goderci uno spettacolo che è un po’ sberleffo anarchico, un po’ comicità di regime. Il cabaret nella sua essenza, tra Petrolini, “Indietro Tutta” e la commedia sexy/pecoreccia. Perché la vita, in fondo, è tutta un varietà.
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