Ilenia Volpe Mondo Al Contrario  2016  La Zona/La Grande Onda di Valerio Di Marco

Da “Radical Chic Un Cazzo” a ”Mondo Al Contrario” si sarebbe potuto pensare ad una Ilenia Volpe addolcitasi, oltre che nel lessico del titolo, anche nei contenuti.
E invece la seconda prova in studio della cantautrice romana, un concept sulla condizione umana, si profila pure questo come un bel concentrato di asperità tematiche e sonore.
Certo, qui magari non ci sono pezzi come La Mia Professoressa Di Italiano, che in due minuti ti squarciavano l’addome a furia di rasoiate punk, ma la Nostra è sempre incazzata con un mondo che non va come dovrebbe. O forse è solo la presa di coscienza di una donna che, con la maturità, scopre se stessa in rapporto a ciò che le sta intorno.
Perché le sue sono riflessioni a voce alt(issim)a sui disagi vari tra verità scomode, disturbi psichici, isolamento e terrorismo emotivo. Tosta come sempre. Tanto che tra i 9 brani del lotto non c’è neanche una ballata - a che serve ? – al limite solo qualche episodio più introspettivo (Le Stelle Cadono E Tu Non Le Raccogli, Chiudete Gli Occhi Bambini) ma sempre pronto ad esplodere in mille rivoli che si dipanano in più direzioni tra emo-core, post-rock e power-pop acidulo.
Una scarica elettrica che strizza l’occhio ora al rock italiano di Marlene Kuntz e Teatro degli Orrori (Maledetta Bellezza, L’Esercito Delle Formiche, Porcelli D’Italia), ora ai ritmi africani (La Rivoluzione Dei Buoni), ora a certe sonorità angloamericane riconducibili a Mogwai ed Explosions In The Sky (la title-track).
Vocazione internazionale rispecchiata anche dalla copertina disegnata da Paul Whitehead, lo stesso che curò gli artwork di alcuni lavori dei Genesis. Insomma le carte per conquistarlo, il mondo, ci sono tutte. Anche se prima bisognerà capovolgerlo.

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13/04/2016 -  ©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati