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Il sapore del mare si sente fin dal titolo nel nuovo album della Med Free Orkestra. Infatti “med” sta per mediterranea, e Tonnosubito è il terzo lavoro di questo pazzo collettivo di musicisti provenienti da mezzo mondo (tanto per dirne tre: un trombonista ucraino, un fisarmonicista della vera tradizione romana, un “principe” del Senegal suonatore di Kora,….) che convivono in allegria cantando (e suonando) la gioia di vivere e la bellezza in tutte le sue forme e lingue.
Un calderone pulsante e ritmato di note dal mondo in forma di ska, patchanka, balcanica, folk, jazz, swing e pop che danno vita ad un festival dell’incontro di storie e tradizioni tra djembe e tabla indiane, fisarmoniche, violini, banjo, tuba, tamburelli e un pizzico di elettronica, oltre a chitarre, tastiere ed una sezione ritmica da sturbo. 17 elementi coadiuvati da vari ospiti tra cui il trombettista Fabrizio Bosso, il sassofonista argentino Javier Girotto, il duo delle As Madalenas, Piotta, Leo Pari e Matteo Gabbianelli dei KuTso. E in più, ad aprire il loro tour ci sarà sul palco lo scrittore Erri De Luca in qualità di voce narrante.
Perché apertura e partecipazione per loro sono imperativi, come il Balla del titolo d'apertura (a seguire l'intro parlato) che è un pò il manifesto di un disco in cui convivono hip-hop e gitana (Social); orchestre mariachi messicane e ritmi africani (Kemo Sanyang); sceneggiata napoletana e musica caraibica (Meglio Cantare); rock e bande musicali (Marika); psichedelia e assoli di chitarra latineggianti (Esperanto); dance anni '70 e musica cubana (Difenditi). E poi cambi di ritmo, varietà di suoni, testi ironici anche nell'affrontare argomenti difficili, atmosfere da festa di paese...Insomma c'è tutto e il suo contrario in questo viaggio dai Carpazi allo stretto di Gibilterra e oltre. Sembra facile ma ci vuole fantasia, oltre che bravura.
C’è qualcosa di unico che attrae in questo ensemble. Sarà lo spirito inclusivo, sarà il ventaglio di soluzioni, o magari quel modo tutto particolare di raccontare le tragedie con il sorriso sulle labbra. Le tragedie del mare, come ci riportano le cronache di tutti i giorni (in questo senso, il testo di Mamma Ha Detto Andiamo Al Mare è paradigmatico), ma anche quelle personali, la solitudine, la disperazione degli ultimi...Tutte cose che si possono raccontare in tanti modi, e loro hanno scelto il meno pesante. Perché per commuovere non c’è bisogno di farsi compatire.
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