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Depeche Mode
Spirit
2017
Columbia
di Fabrizio Biffi
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Per inquadrare il nuovo disco dei Depeche Mode è necessaria una breve premessa di metodo, anzi, una prima vera attestazione di stima per uno dei gruppi più solidi sopravvissuti ai massimi livelli, a cavallo dei due secoli. Ci vuole veramente coraggio per rimanere nell’arena musicale dei nostri giorni senza rischiare di essere impallinati.
I Depeche Mode non si accontentano dei fasti del passato o degli allori a loro tributati da una platea di seguaci molto affezionati. Il loro quattordicesimo album in studio, Spirit, ha l’ambizione di dire qualcosa di nuovo e, al di là della tentazione di voler confrontare questo disco con i precedenti, è un segnale grintoso che il gruppo vuole dare per non rimanere impaludato nel suo stesso mito.
"Where's The Revolution",il singolo che ha preceduto l’uscita del disco, aveva già dimostrato la volontà dei Depeche Mode di “partecipare” alle vicende di questo mondo, di non chiudersi nel bozzolo della notorietà e lanciare messaggi di insofferenza che sarebbero più inclini alle inquietudini delle nuove generazioni di musicisti ("Who's making your decisions?/ You or your religion/ Your government, your countries/ You patriotic junkies").
I testi e le sonorità di Spirit hanno l’ambizione di intercettare le tensioni e lo smarrimento di più generazioni, anche se il disco non è tutto concentrato su temi politici. Oltre alla notevole cifra stilistica di “Where’s the Revolution” spiccano in Spirit altri gioielli in stile puramente “Depeche” come Cover Me""The Worst Crime" "So Much Love" e "No More (This Is The Last Time)".
La scelta di un produttore come James Ford (già al lavoro con Arctic Monkeys, Florence & The Machine, The Last Shadow Puppets, Foals, Klaxons, Mumford & Sons) può essere la chiave di questa nuova sfida tra passato e futuro del gruppo inglese che ora ha un nuovo tassello da aggiungere alla sua interminabile epopea musicale.
“Spirit” non è un disco complicato e neanche rivoluzionario. Se ce ne fosse stato ancora bisogno è semplicemente il sigillo di un gruppo come i Depeche Mode che non smette di interpretare la musica come uno strumento privilegiato di trasmissione e condivisione di energia e di emozioni
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20/03/2017 -
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