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Jane Weaver
Modern Kosmology
2017
Fire Records / 2017
di Giuseppe Celano
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Jane Weaver è una cantante, songwriter e chitarrista di Liverpool. Ex membro del gruppo britpop Kill Laura e Misty Dixon, ha avviato una carriera da solista e per giusto per non farsi mancare niente, nel tempo libero, dirige anche la Bird Records.
Parte a razzo su basso incalzante e ritmica adrenalinica l’opener H>A>K, biglietto da visita del nuovo lavoro intitolato Modern Kosmology.
Le piace il kraut rock, le chitarre ansiogene e il canto sussurrato, a mo di nenia, tutto ammantato da atmosfere ipnotiche. Il peso delle composizioni è sostenuto dalla sommatoria di tutti questi elementi rintracciabili in Do You See Butterflies? Kraut-rock, punk e new-wave si fondono con i synth formando un pop di fine grana.
Ci sono molti riferimenti che lasceremo celati, quello che possiamo dirvi è che Modern Kosmology è un disco registrato bene, leggermente letargico nella sua interezza.
Allontanatasi quanto basta dal suo passato per osservare il mondo da un’altra angolazione, Jane scivola in un coraggioso e melodico songwriting che sfoggia tutta la varietà dell’universo femminile, assieme alle sue contraddizioni rintracciabili nella noia in superficie della stessa titletrack, troppo lunga e monocorde.
I sintetizzatori fanno da tappeto sonoro per atmosfere molto simili fra loro, di tanto in tanto ci si aspetterebbe un balzo felino che sovverta le regole evitando così di incappare nell’effetto soporifero (Loops In The Secret Society). Ma non bisogna aspettare molto per essere serviti, Jane si riscatta con The Architect alzando il tiro con sezione ritmica scattante.
La seconda parte del disco perde mordente appiattendosi in soluzioni armoniche perpetrate troppo a lungo generando il rischio d’avvitamento (Valley). La continua altalena innescata dall’instabilità del lavoro è bilanciata in positivo da Ravenspoint, ottima traccia, davvero particolare negli arrangiamenti e nel suo andamento ipnotico che ricorda un brano dei compianti Three Fish
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07/05/2017 -
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