Dan West d'Animal l'Ogic  2017  Silber records di Claudio Prandin

A volte l’abito non fa il monaco ma in quest’occasione davvero sì; la copertina di questo album evoca la psichedelia degli anni ’70 e le contaminazioni tra svariati generi musicali ed è esattamente questo che si trova nel terzo disco del polistrumentista Dan West: rock solare e all’apparenza spensierato, molto attento alle melodie ma impreziosito da momenti psichedelici (Retrofission e la bellissima No Shame) e di un experimental pop vario e mai ripetitivo. Alcuni brani puntano soprattutto sulla melodia cantata e grazie all’utilizzo dei cori rammentano band come i Beatles (Country House), mentre altri brani sono più frizzanti e infarciti di elettronica tanto da ricordare Beck (Pleasure Freak). Se poi guardando le molte braccia dell’autore incorniciate da una spirale arancione in copertina si immagina di incontrare rimandi alla musica orientale non si rimane delusi perché alcuni brani la ricordano e rimangono nel solco tracciato dai Kula Shaker. Sicuramente influenzato dal sole della sua Los Angeles, Dan West ha composto, prodotto e suonato interamente questo disco che sebbene non rilevi alcun genio creativo ha il pregio di risultare un buon prodotto che lascia un ottimo ricordo di sé.

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04/04/2017 -  ©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati