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Sarah Dietrich
Una Storia Mia
2017
Modern Life
di Valerio Di Marco
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L'angelo azzurro stavolta ha le sembianze di una gatta diabolica di nero vestita che della protagonista bella e dannata del film di Josef von Sternberg ha solo il cognome.
Ma innamorarsene è facile come di quella cantante di cabaret impersonata dalla leggendaria Marlene che faceva perdere la testa al corpulento professore reazionario, il quale mai si sarebbe invaghito di una poco di buono come lei - ma scherziamo !- ma poi finisce con lo strisciarle ai piedi.
Qui, tuttavia, è principalmente per la voce che si perde la testa: un sensuale impasto di potenza e femminilità che si sostanzia talvolta in urlo modulato dal diaframma, talvolta in filo di fiato appena sussurrato, un lieve vapor di fumo di sigaretta soffiato nell'orecchio, e le labbra che ci sfiorano i lobi.
Già vocalist degli Ardecore al fianco di Giampaolo Felici, la Dietrich è qui all'esordio solista con otto brani scritti, prodotti e suonati in larga parte da The Niro e >i>Michele Braga. Brani che parlano d'amore da diversi punti di vista: c'è l'incapacità di chiudere una storia ormai logora (Io Non So Dire Ciao), così come il racconto di una notte sotto le lenzuola (Dentro Questa Notte); c'è il voler nascondere le ferite causate da una relazione (Non Sto Male), così come la voglia di voltare pagina (Adieu).
Ma si parla anche di spiritualità e rapporto con la religione (Ma Tu), di perseveranza nelle proprie convinzioni (Implacabile), e di metafore celesti con protagonisti due pianeti che non potranno mai toccarsi (Costellazioni).
Scrittura e arrangiamenti sembrano concepiti per valorizzare l'ugola della Nostra. Non un'eccedenza, mai sopra le righe. Eppure i brani, nonostante un afflato decisamente pop, hanno delle strutture complesse che si apprezzano anche volendo isolarsi - lo so, è difficile - dalla bellezza della voce della protagonista.
Una morbidezza dei suoni pianificata a puntino dove ad emergere sono chitarre acustiche, tastiere e orchestrazioni d'archi, ma dove il ritmo non cala mai grazie ad una sezione (poli)ritmica tutt'altro che soporifera.
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30/03/2017 -
©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
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