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L'Ira del Baccano
Paradox Hourglass
2017
Subsound Records / Code7 / Narcotica / Goodfellas
di Giuseppe Celano
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Alessandro “Drughito” Santori alla chitarra, Roberto Malerba chitarra e synth, e Sandro “fred” Salvi alla batteria formano il progetto originariamente chiamato LOOSIN'o'FREQUENCIES (con all'attivo un mini cd prodotto dal guru del doom Paul Chain).
Nel 2006 la band diventa ufficialmente strumentale cambiando il nome in L'IRA DEL BACCANO fondendo diverse influenze. Dai Black Sabbath alla psichedelia del decennio d’oro '60 '70 passando per l’heavy tecnico dei Rush avendo dalla loro la capacità e il gusto di jammare dal vivo tenendo viva la lezione di band come i Grateful Dead.
Ne è passato di tempo da Si non sedes is…Live (2008), i ragazzi sono cresciuti parecchio e dopo l’impressionante live al Defrag di pochi giorni fa, in supporto ai Samsara Blues Experiment, eccoli alle prese con l’uscita di Paradox Hourglass.
Quattro tracce molto lunghe che volano altissime fra lisergia e giri ipnotici nelle corde del basso mammut dell’opener Paradox Hourglass p1(L’Ira Del Baccano) opera del nuovo arrivato Ivan Contini.
. Riff più tipicamente hard rock nella seconda Paradox Hourglass p2 (No Razor For The OCCAM), pieni di stacchi e ripartenze, sincopati e ritmica ansiogena da metà in s che permette al power trio di decollare a velocità molto sostenuta verso galassie dilatate.
In Abilene (The Trip To) troviamo la summa di quanto appena detto, la commistione fra heavy riff, suoni spaziali sputati dai synth, rallentamenti e conseguenti deflagrazioni trovano spazio negli undici minuti ripartiti con assoli maestosi che manderanno in brodo di giuggiole tutti quelli inguaribilmente innamorati dei seventies ma anche chi ha sempre tenuto sotto stretto controllo le nuove leve.
L’Ira Del Baccano non vi deluderà affatto, le loro munizioni constano di progressioni a spirale sublimate nell’impatto, capace di trascinarvi in un modo caleidoscopico, affascinante nel suo andamento circolare (The Blind Phoenix Rises). Non hanno neanche bisogno del canto, i brani viaggiano da soli muovendosi sinuosi con indipendenza assoluta, e in attivo, nell’economia del disco
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11/04/2017 -
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