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E' stato un cardine dell'alternative-rock italiano degli Anni'80 e '90, con gli Undergound Life prima e in solitaria poi, e ha ispirato quella scena indipendente in cui hanno germogliato, tra i tanti, i semi di Afterhours, Marlene Kuntz e Massimo Volume.
Diciamo subito che il quinto lavoro solista di Giancarlo Onorato non è di facile ascolto. La qual cosa può perfino sembrare ovvia, per chi lo conosce. Oltre ad avere il duplice effetto da un lato di scoraggiare l'ascoltatore pigro, dall'altro di stimolare chi nelle cose difficili ama tuffarcisi a candela. Di certo la prima categoria conta più adepti, ma non è detto che la pesca a strascico non possa rivelarsi fruttuosa. Del resto, non è forse vero che ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione ?
Il mood di Quantum , che arriva a due anni da quel Ex Live realizzato a quattro mani con Cristiano Godano, è oscuro, gotico, opprimente nel suo incedere notturno rischiarato qua e là da episodi appena meno ammantati dal cupo esistenzialismo di stampo eremitico, quasi mistico, che caratterizza la poetica del cantautore monzese. E' il caso, ad esempio, di La Norma Dell'Attesa, che nel suo frapporsi tra le atmosfere uggiose di Niente Di Te e il piano inesorabile di Scintillatori, ne spezza momentaneamente l'angoscia che le sottende, affidandosi ad una chitarra acustica dalle reminiscenze gitane. Anche In Grazia punta sull'acustica per accendere la luce e riscaldare l'aria del mattino.
Ma sono attimi, perchè la via è tracciata. C'è questo senso d'ineluttabilità a pervadere testi dal forte ascendente filosofico, contemplativo, sgalambriano diremmo. Dall'opening crepuscolare e disturbata Le Belle Cose alle contorsioni pop de Il Barocco Del Tuo Ventre fino alla solenne Senza Gravità, è l'incontro il tema unificante: da quello tra creature diverse a quello iconografico e segreto della fecondazione, fino a quello con l'ignoto. In ogni brano riecheggia il contatto, la fusione, lo scontro tra ciò che è supernaturale e ciò che è materia.
Il cammino è segnato, tutto è già scritto. Anche la Primavera Di Praga somiglia più a un lungo inverno. Tuttavia non si può non restarne ammaliati. La musica, dal canto suo, segue il solco intimista, melodrammatico e onirico tracciato dai testi, grazie all'uso di piano, violino e basi synth appena percettibili. E i suoni restituiscono tutta la potenza delle liriche e delle immagini in esse evocate, in un amalgama comunque fedele alla linea, per dirla alla Ferretti. Non quella gotica, però, ma quella rock
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